«Del Vecchio risiedeva in Costa Azzurra». L’eredità nel mirino del fisco francese

Sul testamento del fondatore di Luxottica si apre un nuovo fronte

I possibili effetti sul controllo di EssiLux e la partita per Mediobanca

Giorgio Barbieri

Si apre un nuovo fronte nella contesa sull’eredità di Leonardo Del Vecchio. Una contesa molto diversa, e con esiti che possono essere del tutto imprevedibili anche per il futuro di EssiLux, da quella che sta dividendo in queste settimane Francesco Milleri e una parte dei figli del fondatore di Luxottica sulle strategie di Delfin per il futuro di Mediobanca.

Il fisco francese ha infatti aperto un’indagine per stabilire con esattezza quale sia stata l’ultima residenza di Del Vecchio che, nel giugno 2019, l’aveva spostata da Montecarlo in Lussemburgo. Ma il sospetto del fisco d’oltralpe è che invece risiedesse a Beaulieu-Sur-Mer, cittadina della Costa Azzurra tra Nizza e Monaco. E se la cosa venisse provata potrebbero aprirsi nuovi scenari sia per gli otto eredi di Del Vecchio che per la italo-francese EssiLux: in Francia infatti le tasse di successione sono un discorso serio e per alcune tipologie di beni si può arrivare a un prelievo anche del 60%.

A più di un anno dalla sua scomparsa gli otto eredi di Del Vecchio, cui è destinata a ciascuno una ricchezza stimata in circa 4 miliardi di euro, non sono ancora riusciti a chiudere il testamento.

A differenza da quanto fatto dagli eredi di Berlusconi, che in appena tre mesi hanno trovato l’accordo su un’eredità altrettanto ricca, i figli del fondatore di Luxottica sono ancora divisi su come procedere e una parte di essi è arrivata anche a criticare apertamente le decisioni di Francesco Milleri, il manager che l'imprenditore di Agordo ha voluto come successore al punto di affidargli anche la guida di EssiLux. E proprio per metterlo al riparo da pressioni Del Vecchio aveva anche stabilito che la sua rimozione fosse possibile solo con il voto unanime degli otto eredi.

Un’unanimità che ad oggi sembra impossibile da raggiungere visto l’ordine sparso con cui si stanno muovendo. E proprio i tempi lunghi hanno permesso al fisco francese di volerci vedere chiaro sull’ultima residenza di Del Vecchio. Un’indagine che per gli eredi potrebbe trasformasi in un boomerang dato che inevitabilmente coinvolgerebbe la stessa EssiLux che, a causa delle rilevanti tasse di successione, potrebbe perfino finire sotto il controllo francese.

Ma si tratta di una partita che potrebbe avere conseguenze anche sulle principali partite finanziarie italiane, da Mediobanca a Generali. Come rivelato ieri dal Giornale, negli ambienti finanziari milanesi si sta facendo strada l’idea che Luca, Paola e Clemente Del Vecchio abbiano come obiettivo ultimo la distribuzione proporzionale delle quote custodite nella cassaforte Delfin allo scopo di monetizzarle immediatamente. Magari a cominciare dal 19,8% di Mediobanca e dal 9,8% di Generali che insieme valgono cinque miliardi circa.

Sul fronte Mediobanca al momento però non dovrebbero esserci effetti sulle decisioni sulla lista che Delfin dovrà presentare entro il 3 ottobre prossimo. L’orientamento, salvo cambiamenti, sarebbe quello di presentare una lista di 5 consiglieri con nomi di peso. Per quanto riguarda il testamento ad oggi sembra che la chiusura del capitolo della successione del patron di Luxottica slitterà ai primi mesi del 2024. Fisco francese permettendo.

Riproduzione riservata © il Nord Est