Casartigiani Veneto: «Il governo non penalizzi i 161 confidi minori»

Secondo Casartigiani Veneto l’ipotesi di riforma dei confidi sul tavolo del Governo non va nella direzione giusta. «Il mondo imprenditoriale italiano», spiega il presidente regionale dell’associazione Franco Storer, «è caratterizzato dal lavoro di migliaia di piccole e medie imprese, sostenute in molti casi dal ruolo dei 161 confidi minori presenti in maniera capillare nel territorio nazionale. Siamo profondamente contrari a una riforma che rischia di cancellare un simile patrimonio di competenze e ci stiamo mobilitando per impedire che ciò avvenga».
L’ipotesi di riforma, che è al vaglio dell’esecutivo nazionale da fine ottobre 2023, punta a privilegiare i cosiddetti confidi vigilati (che sono 39 in tutto il territorio nazionale) mettendo di fatto fuori gioco tutti gli altri. «Si verrebbe così a creare una ristretta platea di attori», fa notare Storer, «che funzionano ormai come vere e proprie banche. Noi torniamo a ribadire che nell’intermediazione finanziaria e nel supporto al tessuto economico delle Pmi non esistono confidi di serie A e confidi di serie B».
In Veneto, solo guardando al settore dell’artigianato, i confidi minori che rischiano di essere danneggiati dalla bozza di revisione normativa sono sei. «Tutti i confidi minori oggi sono già operativi sotto la supervisione dell’organismo di vigilanza preposto (Ocm)», ricorda il segretario generale di Casartigiani Veneto Andrea Prando.
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