Bper vara l'aumento di capitale da 802 milioni per l'acquisto delle 500 filiali Intesa

ROMA. Il riassetto nel mondo del credito italiano chiude un altro importante capitolo. E' stato siglato nella notte l'accordo tra i sindacati del credito e Intesa Sanpaolo sul protocollo per l'avvio dell'integrazione del gruppo Ubi Banca. Confermate le 5mila uscita volontarie a fronte di 2.500 assunzioni. Mentre il cda di Bper ha deliberato l'aumento di capitale di 800 milioni per l'acquisto delle circa 500 filiali della rete Intesa, come stabilito a valle della chiusura dell'operazione di acquisizione di Ubi.
Nel dettaglio, sul piano occupazione le uscite, spiega una nota della Fabi, saranno scaglionate dal 2021 al 2023, mentre le assunzioni saranno effettuate entro il 2023. "Siamo soddisfatti - ha commentato il segretario nazionale della Fabi Giuseppe Milazzo - Abbiamo creato le migliori condizioni per gestire l'integrazione del gruppo Ubi in Intesa. Non ci sono ricadute sociali nè sulle condizioni di lavoro di alcun genere, ma abbiamo gettato le basi per lo sviluppo professionale ed economico del lavoratori di tutto il nuovo gruppò. "Infine - ha concluso - abbiamo prestato la massima attenzione verso i lavoratori Ubi che saranno ceduti a Bper, anche loro, se lo vorranno, potranno accedere al piano delle uscite".
Per quanto riguarda il fronte di Bper, invece, il consiglio di amministrazione dell'istituto ha dato il via libera all’aumento del capitale sociale «in via scindibile, a pagamento, per un importo massimo di 802,25 milioni e ha approvato i termini e le condizioni finali dello stesso». L’aumento di capitale - spiega l’istituto in una nota - si inserisce nel più ampio contesto dell’operazione tra Bper e Intesa Sanpaolo «avente a oggetto l’acquisizione da parte di Bper di un ramo d’azienda costituito da 532 filiali bancarie del Gruppo Intesa, nonchè da connesse attività, passività e rapporti giuridici».
Bper e Intesa Sanpaolo hanno concordato le modalità per il closing del trasferimento dei 532 sportelli acquisiti da Bper, in modo da consentire la migrazione tecnica ed amministrativa. In dettaglio, informa una nota, le parti hanno individuato come periodo la seconda metà di febbraio 2021 per quanto concerne le filiali di Ubi Banca e il secondo trimestre 2021 per quanto concerne il trasferimento delle filiali di Intesa Sanpaolo.
Il consiglio di amministrazione di Bper, tenuto conto della nuova tempistica prevista per il closing dell’operazione nel corso del 2021, ha rivisto le stime dei target economico-finanziari del Ramo al 2021 adeguandole per competenza. In conseguenza di ciò, l’utile netto consolidato stimato della Combined Entity (cioè Gruppo Bper inclusivo del Ramo) al 2021 è atteso pari a circa 350 milioni di euro, escludendo gli elementi una tantum positivi e negativi dell’Operazione e tenuto conto del contributo pro-rata del Ramo alla luce della nuova tempistica del closing.
Il prezzo di emissione delle nuove azioni incorpora uno sconto del 30,97% rispetto al prezzo teorico ex diritto delle azioni ordinarie Bper, calcolato sulla base del prezzo di riferimento al 29 settembre. Il calendario dell’offerta prevede che i diritti di opzione siano esercitabili dal 5 ottobre e fino al 23 ottobre, estremi inclusi e siano inoltre negoziabili sul Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana dal 5 al 19 ottobre, estremi inclusi.
Lo scorso 17 febbraio - ricorda Bper - Unipol e UnipolSai Assicurazioni hanno comunicato ai competenti organi di Bper e al mercato la disponibilità a sottoscrivere la quota di propria pertinenza dell’aumento di capitale. Fermo il completamento del processo autorizzativo per tempo avviato con il ministero dell’Economia e delle Finanze, Fondazione di Sardegna, azionista di Bper con una partecipazione pari al 10,22% e titolare delle obbligazioni convertibili, ha inoltre manifestato la disponibilità a sottoscrivere una quota dell’aumento di capitale corrispondente alla partecipazione detenuta nel capitale di Bper.
È stato poi sottoscritto il contratto di garanzia relativo all’operazione di aumento. In particolare - spiega ancora la nota - Mediobanca (in qualità di sole global coordinator e joint bookrunner), Bofa Securities Europe e Citigroup Global Markets (in qualità di co-global coordinator e joint bookrunner), J.P. Morgan Securities (in qualità di senior joint bookrunner), Banco Santander, Barclays Bank Ireland, Bnp Paribas, Crèdit Agricole Corporate and Investment Bank, Equita Sim, Intermonte Sim, Mainfirst Bank e MPS Capital Services Banca per le Imprese (in qualità di joint bookrunner) si sono impegnati a sottoscrivere, disgiuntamente e senza alcun vincolo di solidarietà tra loro - secondo i termini e le condizioni previsti dal contratto di garanzia - le nuove azioni non sottoscritte al termine dell’offerta sul Mta dei diritti rimasti eventualmente non esercitati, fino all’importo massimo corrispondente al controvalore complessivo dell’aumento di capitale.
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