Banca Generali record, masse a oltre 110 miliardi
Nord Est area rilevante: da inizio anno la raccolta netta cresce del 6% a 900 milioni, il 15% del totale di gruppo. Nel terzo trimestre l’utile sale a doppia cifra. L’ad Mossa: «Nessuna aggregazione all’orizzonte»

Banca Generali archivia il terzo trimestre con i principali indicatori in crescita, con il Nord-Est che si conferma motore della crescita.
L’utile netto sale del 15,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, per raggiungere quota 114,5 milioni di euro.
Il risultato è merito per l’85% dalla componente ricorrente (come le commissioni di gestione), pari a 97,5 milioni, il 13,0% in più del terzo trimestre 2024.
Il margine di intermediazione ha raggiunto i 249,9 milioni, in progresso del +9,1% su base annua.
Quanto ai requisiti patrimoniali, al 30 settembre il Cet1 ratio si è attestato al 17,4% e il Total Capital ratio al 19,4%: in entrambi i casi, i livelli si confermano ampiamente superiori rispetto ai requisiti minimi previsti dalle normative comunitarie.
«Chiudiamo un terzo trimestre in crescita, sostenuto dalla raccolta della struttura esistente e, con il venire meno dell’offerta di Mediobanca, dalla progressiva normalizzazione del contributo del reclutamento», commenta l’amministratore delegato e direttore generale, Gian Maria Mossa.
Il quale spiega anche di non avere in previsione eventuali aggregazioni, con la società completamente focalizzata sulla crescita organica.
Le masse hanno superato il picco storico dei 110 miliardi, proseguendo nel percorso di sviluppo che nel triennio ha visto aumentare i volumi di quasi il 40%.
«Il Nord Est si conferma una delle aree più rilevanti per dimensioni e crescita. Da inizio anno le masse sono salite del 6% a 20 miliardi, con quasi 400 banker attivi sul territorio», segnala Mossa.
«Da gennaio a settembre, la raccolta netta della rete nell’area è stata di circa 900 milioni, oltre il 15% del totale di gruppo (5,6 miliardi) e questo sta a testimoniare la centralità del Nord Est nel nostro processo di crescita».
Quindi, in merito alla tipologia di clientela, spiega: «Registriamo una crescente domanda nell’area degli imprenditori, che sempre di più ci chiedono di affiancarli nelle sfide legate alla competitività dell’azienda e nella pianificazione successoria».
In questo senso, sottolinea, il contributo di Intermonte (acquisita nei mesi scorsi), «porta ulteriore valore».
Se si considera il periodo gennaio-settembre, l’utile netto si è fermato a 314,6 milioni di euro, in calo rispetto ai 338,6 milioni dei primi nove mesi del 2024, che avevano beneficiato di un contributo particolarmente favorevole delle commissioni variabili sostenute dall’andamento dei mercati finanziari.
Mentre il margine di intermediazione si è attestato a 722,6 milioni, in linea con lo scorso anno,
La società sottolinea che nei primi nove mesi del 2025, i mercati finanziari internazionali hanno offerto un contesto favorevole, seppure caratterizzati da elevata volatilità.
«Negli Stati Uniti, la forza di alcuni macro-temi strutturali (intelligenza artificiale in primis) e le aspettative di taglio dei tassi hanno contribuito alla ripresa dei listini», si legge nel comunicato che accompagna la trimestrale. «Da inizio anno la performance delle Borse europee ha mantenuto un vantaggio rispetto a quella americana grazie alla debolezza del dollaro, anche se nel terzo trimestre questa distanza si è ridotta. La Bce ha probabilmente concluso il ciclo di tagli, stabilizzando i tassi al 2%, mentre la Fed ha avviato il primo taglio dell’anno, portando i tassi al 4,25%, con attese di ulteriori riduzioni».
Guardando alle performance più recenti, nel mese di ottobre la banca del Leone ha realizzato una raccolta netta (vale a dire nuove sottoscrizioni meno riscatti) per 1,184 miliardi (ben più dei 424 milioni di ottobre 2024). Il dato include i valori del reclutamento in Svizzera di tre profili di grande esperienza - con portafoglio complessivo di 793 milioni - effettuato attraverso l’acquisizione dell’external asset manager Aequitum. L’operazione consente di dare impulso alla crescita dell’attività in Svizzera, facendo leva sull’esperienza di un gruppo di professionisti riconosciuti sulla piazza svizzera.
Mossa sottolinea il forte interesse sulle soluzioni gestite internamente, «con quasi 300 milioni di raccolta tra fondi soluzioni di Banca Generali e contenitori finanziari nel solo mese di ottobre».
Quindi rimarca «l’avvio promettente del nuovo importante progetto di insurbanking con Alleanza, che ci fa guardare ai prossimi mesi con grande fiducia e ottimismo».
Il riferimento è alla recente intesa intragruppo, alla luce della quale la compagnia proporrà non solo la protezione assicurativa, ma anche prodotti bancari. —
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