Banca Finint, al via la fusione per incorporazione di Finint Private Bank
La riorganizzazione punta ad accelerare le sinergie di business. Con l'operazione nasce anche la nuova divisione Group Wealth Management & Private Banking guidata da Paolo Tenderini

Nuova riorganizzazione all'interno del Gruppo Banca Finint. A seguito dell'autorizzazione di Banca d’Italia, prende il via il processo di fusione per incorporazione di Finint Private Bank nella capogruppo Banca Finint.
L’operazione punta alla semplificazione della struttura societaria attraverso l’accentramento delle attività bancarie e finanziarie. L’obiettivo, spiega una nota, è raggiungere «una maggiore focalizzazione sulla crescita dell’attività di private banking» e creare «sempre più valore grazie ad un’offerta competitiva frutto dell’integrazione tra le reti commerciali, oltre a migliori sinergie di costo».
L'evoluzione permetterà di valorizzare anche le sinergie di business già avviate tra il private banking e le altre realtà operative del gruppo, soprattutto su private markets, cartolarizzazioni e investment banking, con un rafforzamento della capacità di cross-selling e l’integrazione delle piattaforme di prodotto.
A seguito della fusione nasce così la nuova divisione di Banca Finint “Group Wealth Management & Private Banking” guidata da Paolo Tenderini, attuale amministratore delegato di Finint Private Bank. In linea con il piano strategico, il gruppo punta a fare del private banking uno dei principali motori di crescita, attraverso una rete sempre più vicina ai clienti, una proposta digitale distintiva e un modello di servizio dedicato alla clientela Hi-Net.
L’operazione di fusione per incorporazione di Finint Private Bank in Banca Finint, approvata la scorsa estate dai consigli di amministrazione di entrambe le società e autorizzata da Banca d’Italia il 1° ottobre, è ora subordinata all’approvazione delle rispettive assemblee dei soci, previste per l’inizio di novembre. La fusione sarà quindi operativa entro la fine dello stesso mese, con la migrazione tecnica dei sistemi prevista entro la prima metà di dicembre. Ai fini di bilancio, l’operazione avrà efficacia a partire dal 1° gennaio 2025.
Per effetto della fusione, Tech-LA – società fondata nel 2024 per sviluppare soluzioni avanzate che integrano tecnologia, dati ed advisory dedicate a banche e compagnie di assicurazione – passerà sotto il controllo diretto di Banca Finint. In questo contesto si amplierà anche il raggio di azione di The Lighthouse, che diventa centro di analisi e ricerca di gruppo sugli scenari economici e di mercato per tutte le asset class con un focus sul segmento liquido del fixed-income e che supporterà, con contenuti indipendenti, personalizzati e dedicati, le decisioni di investimento di clienti privati e istituzionali.
«Con questa fusione, il Gruppo Banca Finint compie un passo decisivo verso la costruzione di una realtà sempre più integrata e pronta a cogliere le opportunità di un mercato in costante trasformazione», ha detto il presidente del Gruppo Banca Finint, Enrico Marchi. «L’integrazione delle diverse competenze e strutture aziendali dà slancio a un modello operativo unitario, capace di rafforzare la nostra capacità di governo strategico e di rispondere in modo ancora più rapido, efficiente e sostenibile alle esigenze di clienti e partner. In un Paese dove il tessuto economico si fonda sulla vitalità imprenditoriale, il nostro impegno è valorizzare al meglio il legame tra impresa e patrimonio, creando sinergie finanziarie in grado di trasformare la ricchezza privata in motore concreto di sviluppo per i territori».
Per l’amministratore delegato Lucio Izzi, «questa operazione conferma la capacità del Gruppo Banca Finint di integrare competenze, reti e piattaforme in modo coerente all’interno di un ecosistema in evoluzione e sviluppo. Il nostro obiettivo è proseguire il percorso di crescita sostenibile tracciato dal piano strategico con al centro le nostre persone: la valorizzazione dei talenti e il loro pieno coinvolgimento nelle strategie di gruppo. Vogliamo costruire una nuova casa comune, in cui competenze ed esperienze si integrino per generare valore nel tempo per i nostri clienti».
«Questa integrazione - ha aggiunto Paolo Tenderini, responsabile della nuova divisione Group Wealth Management & Private Banking - rappresenta un’evoluzione naturale e al tempo stesso un’opportunità straordinaria: ci consente di lavorare in un contesto più ampio, sinergico e strutturato, dove ogni professionalità può esprimersi al meglio e ogni prodotto del Gruppo può essere messo a sistema. Per tutti coloro che avranno voglia di mettersi in gioco, oggi c’è ancora più spazio per fare la differenza nella qualità del servizio al cliente. Entrare a far parte di Banca Finint ci permette di liberare nuove energie, accedere a competenze trasversali e moltiplicare le occasioni di relazione con i clienti, valorizzando al massimo le complementarità tra i business. È una tappa fondamentale del nostro percorso che consolida ciò che siamo e amplifica ciò che possiamo diventare. Con questa integrazione rafforziamo la nostra identità, valorizziamo le nostre competenze e ci poniamo in una posizione ancora più forte per cogliere le sfide del futuro, con determinazione, ambizione e un senso rinnovato di appartenenza».
Il gruppo affronta questo percorso di crescita e trasformazione forte degli ottimi risultati del 2024, che ha registrato una forte crescita di tutti i principali indicatori, e grazie a una solidità di business confermata anche dal positivo andamento economico della prima metà del 2025: un margine di intermediazione a 71,5 milioni (+3%), di cui il margine finanziario in crescita del +240% e i ricavi da commissioni a €51 milioni, pari al 71% del margine di intermediazione.
Risultati che riflettono lo sviluppo del gruppo sempre più focalizzato sull’investment banking e nel wealth management: il Gruppo Banca Finint alla fine del primo semestre 2025 gestiva o forniva consulenza a 12,9 miliardi di attivi, dei quali 5,7 miliardi nell’asset management, 4,3 miliardi nel private banking, 3 miliardi nei servizi di consulenza alla clientela istituzionale.
La solidità patrimoniale è confermata da un Total Capital Ratio (TCR) pari al 16,3% a livello consolidato e il profilo di liquidità si mantiene elevato con un Liquidity Coverage Ratio (LCR) al 177% e un Net Stable Funding Ratio (NSFR) pari al 145%.
In coerenza con l’evoluzione societaria in atto e nell’ottica di spingere la governance strategica verso un business più sinergico, il piano industriale verrà di conseguenza aggiornato con nuovi obiettivi al 2027 e presentato ufficialmente all’inizio del 2026.
Riproduzione riservata © il Nord Est