Atlantia: nessun passo indietro, cederemo Autostrade

ROMA. Atlantia conferma la volontà di cedere la propria partecipazione in Autostrade per l’Italia e smentisce l’ipotesi di incentivazione ai manager nel caso di quotazione in Borsa di Aspi. Lo afferma l’azienda in riferimento all’articolo «Stato-Benetton stop al casello» a firma di Sergio Rizzo, pubblicato da Affari & Finanza La Repubblica, «nel quale si lasciano intravedere ipotesi lontane dalla realtà, mettendo in dubbio l’effettivo intendimento di cedere la partecipazione nel capitale di Aspi».
Atlantia «conferma quanto già indicato nel proprio comunicato stampa del 4 agosto 2020 circa la volontà di attuare la separazione di Aspi dal resto del Gruppo, mediante la dismissione diretta della quota dell’88% o la scissione della stessa attraverso la creazione di una beneficiaria (NewCo) da quotare in Borsa».
Entrambe le operazioni, evidenzia Atlantia, «daranno certezza al mercato, sia in termini di tempi che di trasparenza, nel rispetto degli interessi di tutti gli investitori coinvolti. Tale percorso è già stato concretamente avviato lo scorso 3 settembre con la costituzione della società beneficiaria denominata ’Autostrade Costruzioni e Concessionì. Risultano pertanto del tutto prive di ogni fondamento le diverse ipotesi svolte in merito dall’autore dell’articolo, circa possibili cambiamenti di programma».
Altrettanto infondata risulta l’incredibile affermazione secondo la quale «se la quotazione in Borsa di Aspi andrà in porto, ai manager dovrà essere riconosciuto un premio congruo». Ipotesi di incentivazione, quest’ultima, mai neppure immaginata. Atlantia si augura di aver così chiarito definitivamente e per tutti le proprie decisioni in merito all’uscita di Aspi dal suo perimetro di attività, obiettivo da perseguire doverosamente e unicamente con modalità di mercato.
Secondo alcune indiscrezioni Atlantia potrebbe convocare giovedì un cda che convochi l`assemblea straordinaria della società per lo spin-off di ASPI. Questa decisione non sarebbe un atto ostile contro CDP a cui sarebbe lasciata una finestra per partecipare in un secondo momento. Infatti, secondo il Sole, potrebbe essere conferita nella newco una quota più vicina al 50% di ASPI per consentire a CDP di entrare in un momento successivo. Lo scrive Equita nel suo morning note.
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