FBS entra nel Gruppo Banca IFIS

VENEZIA. Il Gruppo Banca IFIS ha perfezionato oggi l’acquisto di FBS S.p.A., il quarto operatore nazionale specializzato nella gestione di NPL ipotecari e corporate. L’operazione, annunciata il 15 maggio 2018 e finanziata interamente grazie alla liquidità di cui Banca IFIS dispone, riguarda il 90% del capitale di FBS per un controvalore di 58,5 milioni di euro pagato in denaro. Paolo Strocchi, azionista di maggioranza di FBS fin dalla fondazione, resta amministratore delegato e socio assieme al top management di FBS con una quota pari al 10% del capitale di FBS, oggetto di opzioni di vendita e acquisto concesse, reciprocamente, dal top management e da Banca IFIS, che prevedono alcune finestre di esercizio nell'arco di un periodo compreso fra 2 e 4 anni e valorizzazioni variabili anche in ragione dell'andamento di FBS S.p.A.
«Oggi due grandi patrimoni di competenze, professionalità ed esperienze si uniscono, rafforzandosi e completandosi –ha spiegato Giovanni Bossi, amministratore delegato di Banca IFIS -. Nasce il primo operatore integrato nel mercato italiano degli NPL che sarà attivo su tutti i segmenti del credito deteriorato con strutture flessibili di investimento e gestione, con un portafoglio complessivo di circa 23,5 miliardi di euro, 16,7 di proprietà e 6,8 miliardi in gestione. Questa è un’operazione di sistema per uno sviluppo ancora più incisivo nel mercato del credito deteriorato, a beneficio di tutti i suoi attori. Siamo una piattaforma congiunta di quasi 1.500 persone, 460 dipendenti e oltre mille collaboratori tra professionisti del credito e studi legali convenzionati: la più importante del Paese, in grado di offrire un servizio completo in tutte le categorie del credito deteriorato, dal più frazionato unsecured consumer fino al real estate, passando per il corporate».
In una intervista oggi Bossi ha spiegato che l’istituto veneziano continuerà a fare operazioni nel settore dei crediti deteriorarti. «I prezzi stanno scendendo – ha detto Bossi - . In un momento in cui soffrono anche le attività più tradizionali, gli Npl non fanno eccezione. Così se nei primi sei mesi non abbiamo fatto acquisti, dal terzo trimestre abbiamo ricominciato a comprare: l’ultima operazione, un portafoglio di Mps, vale 1,16 miliardi nominali. Quest’anno andremo avanti».
Inoltre ha aggiunto che dal punto di vista industriale Ifis non ha problemi, ci sono state delle svalutazioni che hanno costretto a ridurre le stime «ma chiuderemo comunque l’anno con profitti per circa 140 milioni» ha precisato.
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