Eurotech la svolta, Chawla nuovo ad: «Obiettivo crescita e leadership»

UDINE. È Paul Chawla, laurea in ingegneria nucleare al Politecnico di Torino e lunga carriera da manager, il nuovo amministratore delegato di Eurotech. Prende il posto di Roberto Siagri, che aveva rassegnato le dimissioni a fine marzo, e la nomina, per cooptazione, è arrivata ieri ad opera del Cda.
«Siamo lieti di aver trovato un manager con comprovate esperienze internazionali e un solido track record nella gestione del business e nello sviluppo di strategie globali - dichiara il presidente di Eurotech, Patrizio Mapelli -, in grado di condurre la società in un rinnovato percorso di successo».
Nato a Londra, dopo la laurea a Torino Paul Chawla ha intrapreso una brillante carriera di 27 anni nel settore della componentistica per l'industria automobilistica e dell'elettronica avanzata ricoprendo posizioni di leadership in diversi Paesi gestendo strategie di crescita globali con business e teams internazionali, e prodotti con contenuti tecnologici. Nel 1999 dopo tre anni al Centro ricerche Fiat a Torino e tre in Inghilterra presso Rieter Automotive, è passato in Johnson Controls ( multinazionale quotata sulla borsa di New York), dove ha ricoperto diversi ruoli fino a diventare Ceo di JC India.
Nel 2014 approda in Sensata Technologies, società quotata leader mondiale nella produzione di sensoristica e SW diversi settori, per diventare responsabile a livello globale del business automotive nel 2018, dove ha ridisegnato la strategia di sviluppo e la crescita.
Dottor Chawla, dall'automotive ad Eurotech, un approdo interessante che potremmo anche leggere come una ulteriore spinta della multinazionale verso l'auto a guida autonoma, a cui peraltro sta già collaborando. O è un azzardo?
«Più che un azzardo, è ancora presto per dire come i miei trascorsi nell'automotive si possano combinare con la strategia di Eurotech. Sicuramente la mia esperienza nel Heavy Vehicle Off Road e una clientela di Eurotech già esistente in questo settore lasciano spazio ad una potenziale crescita in questo settore dei trasporti più di nicchia, dove applicazioni "mission critical" e "rugged" necessitano di tecnologia differenziata come quella di Eurotech. Per l'auto è ancora presto dirlo. Ad oggi ritengo più rilevante la mia esperienza nel far crescere il business di società (Pmi) con un potenziale ancora inespresso. È il tipo di sfide che mi piace raccogliere».
In passato ha già contribuito alla crescita di diverse aziende, anche per linee esterne. È un obiettivo che le è stato dato?
«Per Eurotech la crescita, anche per linee esterne, era già un obiettivo dichiarato ed è stato confermato anche con il mio arrivo. Su questo fronte ci sarà continuità, e auspico che la mia esperienza possa tornare utile ad accelerare il ritorno ad un percorso di crescita importante».
Conosceva già Eurotech?
«No, non la conoscevo. È stata una piacevole scoperta».
Che idea si è fatto di questa società?
«La prima impressione è di una bella realtà tecnologica made in Italy. In questo momento mi sono dato l'obiettivo di studiare la società, partendo da quello che è stato fatto e dialogando con il management team, per farmi un'idea più precisa fondata sui dati oltre che sulle sensazioni a caldo».
Quale futuro immagina?
«Un futuro ricco di opportunità, con un potenziale di crescita globale organica ed inorganica, eseguita con l'agilità tipica delle Pmi, ma con la voglia di diventare rilevanti e leaders nei settori dove operiamo tipica delle grandi multinazionali». --
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