EssilorLuxottica è fatta dice sì all’offerta il 93,3 per cento

Il mercato risponde in massa alla grande fusione dell’occhiale. Anche se la risposta arriva tutta l’ultimo giorno, e cioè ieri 28 novembre. Oggi la prima assemblea a Parigi

PADOVA. Per EssiloLuxottica è (quasi) buona la prima. Il mercato risponde in massa alla grande fusione dell’occhiale. Anche se la risposta arriva tutta l’ultimo giorno, e cioè ieri 28 novembre, ultima data utile per aderire. L’offerta pubblica di scambio Luxottica e EssilorLuxottica si chiude con l’adesione del 93,3% del capitale. Quindi si andrà ad una quasi certa riapertura dei termini, dal 6 all’11 dicembre, per cercare di raggiungere il 95% e poi andare allo squeeze out (il diritto di acquisto sulle azioni residue). Ovvero la consegna obbligatoria delle azioni rimaste.

Quasi scontato dunque il mancato ricorso all’Opa residuale, che scatta al superamento del 90%: con queste percentuali di adesione, infatti, è quasi certo che basterà riaprire la finestra delle adesioni per ottenere lo scambio anche degli azionisti che hanno preferito ritardare l’apporto dei loro titoli. Il risultato non era per nulla scontato, ancora il 27 novembre sera risultavano aver aderito alla Ops 69 milioni di azioni, pari al 39,329% delle azioni oggetto dell’offerta. La quota quindi di proprietà di EssilorLuxorttica raggiungeva teoricamente, martedì sera, circa il 78% del capitale. Ma poi ieri i fondi hanno aderito in massa facendo balzare il risultato finale oltre la fatidica soglia del 90% che quindi rende più liscio il percorso di finalizzazione della fusione tra il gruppo di Leonardo Del Vecchio e il gigante delle lenti parigine. Anche se questo matrimonio, come ogni unione tra grandi che si rispetti, non inizia senza tensioni.

Oggi si tiene a Parigi la prima assemblea di EssilorLuxottica. E nei giorni scorsi alcuni quotidiani francesi, nello specifico il principale quotidiano economico d’Oltralpe Les Echos, ipotizzavano una prima assemblea non propriamente rilassata. E questo a causa dell’uscita di Del Vecchio sull’intenzione di proporre come ad il suo uomo di fiducia Franco Milleri.

Sono appena nati e già rischiano di litigare. A creare nervosismo è proprio la governance, che stando alle intenzioni iniziali prevedeva la definizione di un capo-azienda da nominare nell’arco di due tre anni. Le dichiarazioni a sorpresa di Del Vecchio circa Milleri, come ad di EssilorLuxottica (c’è un comitato che si deve occupare di individuare l’ad) è stata vista non solo come una accelerazione. C’è chi, dalle parti di Parigi, scrive Les Echos, teme che possa configurarsi una «prise de contrôle rampante», una presa di controllo “strisciante”.

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