Electrolux, picco produttivo: «Più assunzioni e meno precari»

L’Electrolux deve produrre 780 mila frigoriferi entro fine anno, praticamente la stessa quantità prevista prima del lockdown senza la lunga fermata. Per provare ad avvicinarsi il più possibile a questa soglia, la multinazionale ha deciso di portare al massimo la capacità produttiva, da qui l’assunzione di 180 operai generici, con contratti a termine di tre mesi.
29/01/2014, Solaro (MI), lo stabilimento Electrolux
29/01/2014, Solaro (MI), lo stabilimento Electrolux

TREVISO. Diversi lavoratori precari che sono entrati in Electrolux in queste settimane, con contratti a termine, per realizzare le nuove commesse di frigo, sono stati richiamati nelle imprese dove avevano prestato la loro attività in precedenza, con l’offerta di un contratto migliore, fisso o a lungo termine e retribuzione più alta. Se ne sono andati. Un fenomeno che segnala la ripresa industriale sul territorio.

L’Electrolux deve produrre 780 mila frigoriferi entro fine anno, praticamente la stessa quantità prevista prima del lockdown senza la lunga fermata. Per provare ad avvicinarsi il più possibile a questa soglia, la multinazionale ha deciso di portare al massimo la capacità produttiva di tutte le linee, che ora sono tutte a due turni di otto ore. Da qui l’assunzione di 180 operai generici, con contratti a termine di tre mesi.

Già da giugno erano presenti una cinquantina di operai precari sempre a tre mesi che non sono stati prorogati, per vincoli normativi collegati alle ultime uscite volontarie fatte a marzo 2020. Vincoli che cesseranno dall’ormai prossimo 30 settembre, quando l’azienda sarà liberà di assumere o prorogare a piacimento i contratti in scadenza. La direzione aziendale ha in atto con la Rsu e segreterie Fim Fiom Uilm territoriali un confronto che con alti e bassi ancora non si è sbloccato.

Un confronto necessario per rispondere alla repentina domanda commerciale di frigoriferi da affrontare, per l’azienda, con la richiesta di 10 sabati di straordinario entro fine anno. Ma il confronto si è arenato per la proposta della Rsu di prevedere un programma di “riconversione” e stabilizzazioni di lavoratori generici, permettendo l’uscita volontaria dei lavoratori con maggiori problematicità e l’assunzione a tempo indeterminato tra i precari presenti.

La richiesta è di circa 40 assunzioni tra fine anno e giugno 2021. Oltre a prevedere entro fine ottobre, in base ai programmi produttivi 2021, la proroga di un anno dei contratti a termine alla scadenza dei tre mesi in corso. Il tutto traguardando la nuova fabbrica 4.0 che dovrebbe muovere i primi timidi passi di prova a marzo 2021. A tutt’oggi si attende una risposta dal “gigante del freddo”. —

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