Ecco il primo Trentodoc Festival, tre giorni alla scoperta delle bollicine di montagna

Dal 7 al 9 ottobre a Trento arriva la manifestazione per conoscere da vicino i segreti del Trentodoc, spumante che unisce 64 case produttrici del Trentino in una filiera da 150 milioni di euro di fatturato. Oltre 70 eventi e 60 ospiti

Alexander Ginestous

La sua è una storia ultracentenaria che racconta l’unicità di un territorio e la qualità delle sue materie prime. Il Trentodoc è un’istituzione trentina, uno spumante prodotto con metodo classico che unisce montagna e bollicine in un connubio unico apprezzato dal grande pubblico e dai palati più raffinati di tutto il mondo. Il marchio rappresenta oggi un intero comparto territoriale composto da 64 case spumantistiche accomunate dalla ricerca dell’eccellenza con un totale di 220 etichette, 12 milioni di bottiglie vendute nel 2021 e un fatturato globale di 150 milioni di euro, cresciuto del 40% rispetto all'anno precedente.

Numeri importanti che non raccontano però totalmente l’importanza del prodotto per il territorio trentino (la superficie vitata trentina conta più di 10.000 ettari con una percentuale di uva base spumante dell'11%), soprattutto dal punto di vista delle ricadute economiche generate.

Per questo a Trento tra il 7 e il 9 ottobre prossimi verranno raccontate durante il primo Trentodoc Festival, una tre giorni di conferenze, degustazioni, tour, approfondimenti, eventi serali e cooking tale organizzata per raccontare al meglio questa eccellenza ormai internazionale. La manifestazione vuole essere un punto di riferimento esclusivo per i produttori e gli addetti ai lavori del settore, proponendo appuntamenti pensati per approfondire diverse tematiche e gustare il prodotto.

“Il festival è un’occasione per far conoscere il nostro prodotto e rappresenta una significativa tappa di un percorso iniziato nel 1993, con il riconoscimento della Doc Trento – spiega presidente dell’Istituto Trento Doc Enrico Zanoni – Tappa che riconosce l'importante lavoro di costante ricerca dell'eccellenza produttiva e suggella la perfetta simbiosi con il territorio che, grazie alle sue peculiari e uniche caratteristiche, è, e ancor più sarà, in uno scenario di cambiamenti climatici, il vero vantaggio competitivo”.

Il programma del Trentodoc Festival

L’epicentro del festival sarà Trento, ma gli appuntamenti saranno diffusi in tutta la provincia. In totale saranno in programma circa 70 eventi con 60 ospiti nazionali e internazionali che aiuteranno a far conoscere il Trentodoc sotto nuove chiavi di lettura e punti di vista. Degustazioni, show cooking e incontri che si terranno nelle sale dei palazzi storici, nelle piazze, nei cortili ma anche in ristoranti, bar, enoteche. Appuntamenti e format pensati per creare connessioni e attirare curiosità. Una festa delle bollicine di montagna, dunque, per scoprire i segreti di produzioni strettamente connesse con il territorio che le ospita.

In programma sono previste ben dodici degustazioni guidate dai Migliori Sommelier d’Italia dell’Associazione Italiana Sommelier (tra cui Stefano Berzi, Valentino Tesi e Simone Loguercio) e dal primo Master of Wine italiano, che permetteranno di affrontare i tanti aspetti ad esso legati.

Tra gli appuntamenti principali da non perdere ci sono quelli inseriti nella rassegna "Trentodoc in Cantina”: 37 incontri in decine di case spumantistiche che accoglieranno gli ospiti durante le tre giornate, mattino, pomeriggio e sera, con esperienze nei vigneti, ben sette cooking tales, laboratori didattici, degustazioni guidate, aperitivi, cene a tema e serate dj set. Il tutto condito anche dalla presenza di nomi famosi dello spettacolo come la cantante Malika Ayane o il comico Enrico Bertolino. I calici verranno riempiti anche nei locali del capoluogo e della provincia e al Castello del Buonconsiglio, perla medievale del centro storico di Trento, che aprirà le proprie porte per accogliere le bollicine di montagna con aperitivi, degustazioni e menù abbinati al Trentodoc.

L’eccellenza del Trentodoc

Il Trentino, così come l’Alto Adige, è terra di grandi vini e spumanti riconosciuti a livello internazionale. Un connubio perfetto, quello tra bollicina e montagna. A dimostrarlo lo sono la caterva di medaglie conquistate allo Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC), prestigioso concorso internazionale dedicato esclusivamente al mondo degli spumanti. Nell’edizione 2022 appena conclusa Trentodoc ha vinto 69 medaglie, 22 ori e 47 argenti, superando in qualità non solo tutti gli spumanti italiani, ma anche tutte le regioni spumantistiche del mondo con la sola eccezione dello Champagne.

L’altitudine del territorio trentino e le sue montagne sono due fattori decisivi nella realizzazione del prodotto, due elementi identitari che aiuteranno in futuro di fronte ai cambiamenti climatici. Basti pensare che il 70% del territorio trentino è posto sopra i mille metri, il 20% sopra i duemila e che ci sono ben 94 vette sopra i tremila metri. Questa posizione geografica di favore permetterà in futuro di alzare al bisogno, a livello di altitudine, la coltivazione dei vigneti, conservando la qualità del prodotto finale.

L’importanza del Metodo Classico

Lo spumante Trentodoc è caratterizzato dai fattori della varietà del clima e delle altitudini tipiche del Trentino che lo rendono particolarmente apprezzato. Alla base della sua produzione c’è il Metodo Classico, un processo di vecchissima data, che si divide in quattro fasi necessarie per realizzare un prodotto di alto livello e con uve di qualità.

Si inizia partendo dal vino base, che lo si ottiene vendemmiando le uve di Chardonnay, Pinot Nero o Meunier, alla quale vengono aggiunti lieviti e zuccheri. Dopo il tiraggio viene messo a riposo in vista della presa di spuma. Questa è la fase della seconda fermentazione alcolica del vino spumante che, svolgendosi in bottiglia chiusa, consente all’anidride carbonica prodotta di rimanere nel vino, determinando la tipica spuma.

La terza fase del metodo è quella del remuage. L’operazione consiste nel ruotare la bottiglia di 180 gradi, verso sinistra o verso destra, e sollevarla progressivamente dalla posizione orizzontale a quella verticale. Lo scopo è raccogliere i sedimenti nel collo della bottiglia, per eliminarli in seguito, con l’ultima fase, la sboccatura. Il prodotto che ne viene fuori è un estratto di mix di vino di pregio e zucchero.

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