Confindustria Venezia: Zoppas si dimette

Matteo Zoppas lascia la carica di presidente dei Confindustria Venezia-Rovigo. Una decisione non richiesta dallo statuto, avrebbe potuto rimanere in carica per altri due anni, ma che era stata già presa dopo l’elezione a presidente degli industriali veneti. La scelta è stata formalizzata ieri, al termine dei lavori del consiglio di presidenza di Confindustria Venezia-Rovigo.
Negli uffici al Vega di Marghera, il saluto è stato esteso a circa un centinaio di persone, imprenditori e i dipendenti della struttura che hanno ringraziato Zoppas per il lavoro svolto, visibilmente commosso. «Sono passati quattro anni di mandato, ritengo il mio percorso completato e credo che l'associazione abbia raggiunto il grado di maturità sufficiente per affrontare questo passaggio. In questi anni abbiamo raggiunto insieme grandi risultati, con sacrificio, orgoglio e dedizione». Il manager del gruppo San Benedetto viene sostituito nelle sue funzioni dal vicepresidente anziano Gian Michele Gambato, che avrà sei mesi di tempo per convocare l'assemblea per l’elezione del nuovo presidente. Verranno nominati i tre saggi, con il compito di vagliare le candidature. Con ogni probabilità si riuscirà a fare prima della scadenza dei sei mesi, nel frattempo il vertice rimane operativo.
La presidenza di Zoppas è iniziata il 7 giugno 2013, la questione Fincantieri sul tavolo e la manifestazione dei sindacati sotto la sede di Confindustria. Durante la sua guida si è registrata la fusione con Rovigo e l'Associazione Calzaturieri del Brenta. Nei quattro anni ha poi indirizzato la territoriale a una maggiore internazionalizzazione e a risolvere le problematiche del Piano integrato di Fusina. Con il governo e a Bruxelles ha lavorato alla positiva conclusione del “caso” sgravi fiscali per le vetrerie di Murano, riuscendo ad evitare gli interessi composti per aziende che rischiavano per questo di fallire. «Sono stati anni in cui abbiamo realizzato progetti importanti, penso al Welfare, le bonifiche, le emissioni di Murano, il Green Lido e abbiamo ridotto i tempi di attraversamento delle spedizioni dal porto di Venezia con il nostro progetto Kaizen e impostato un dialogo importante con il mondo finanziario, ottenendo che il rating delle aziende tenesse conto dei valori qualitativi». Venezia e Rovigo, hanno vissuto una grande crisi.
Solo negli ultimi 4 anni a Venezia, esclusa Rovigo, si è registrata una emorragia di 140 aziende per 4.300 addetti a causa di cessazioni e fallimenti e «su 1.100 associate abbiamo avuto la capacità di compensare le uscite con nuovi ingressi e la forza lavoro rappresentata è invariata con 50.000 addetti. Gli associati a Confindustria Venezia Rovigo sono stati e sono per me puro motivo di orgoglio: hanno saputo creare dal nulla realtà industriali di prima grandezza con lo spirito imprenditoriale che solo questo territorio sa portare avanti. E' un onore essere stato il loro presidente», ha concluso Zoppas.
Per la successione si fanno i nomi dell'imprenditore della logistica Damaso Zanardo ma è in poe anche il presidente nazionale della Piccola di Confindustria, il veneziano Alberto Baban.
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