Confindustria: Boccia batte Vacchi per nove voti

Vince sul filo di lana il candidato campano sostenuto da Vicenza, Verona, Venezia e Rovigo. Ora è caccia al vicepresidente che probabilmente non sarà tra i sostenitori di Vacchi. E in Veneto si apre il dopo Zuccato

Sarà Vincenzo Boccia il nuovo presidente di Confindustria, designato dal Consiglio generale degli industriali.

L'elezione sarà ufficializzata nell'assemblea generale del 25 maggio. L'imprenditore salernitano ha battuto stamani il bolognese Alberto Vacchi per 100 voti a 91. Una distanza dunque minima: solo 9 voti.

A votare erano i 198 componenti del Consiglio Generale per una sfida che si presentava fin dall'inizio come un serrato testa a testa. Il debutto ufficiale è previsto il giorno l'assemblea generale, nel corso della tradizionale assise pubblica annuale dell'associazione degli industriali.

Boccia è il candidato espresso della Piccola Impresa di Alberto Baban, industriale veneto e per l'appunto presidente delle Pmi d'Italia che sono il 90% del tessuto industriale nazionale. Ma Boccia è anche il primo presidente della Piccola industria a salire ai vertici di viale dell'Astronomia. Secondo alcuni è il candidato di sistema che già conosce bene, visto il curriculum, l'ambito industriale. Per i detrattori questa elezione è comunque la sconfitta non solo di Vacchi ma di un uomo di rottura (più d'industria che di sistema) che avrebbe potuto portare un deciso cambiamento all'associazione.

"E' la seconda volta di un tipografo, dopo Abete, a guidare l'Italia produttiva nel difficile e complicato recupero del terreno perduto nella crisi dal nostro sistema manifatturiero. Non ci resta che sperare e avere fede" commenta a caldo su Facebook Mario Carraro.

"Per noi non esistono eventi positivi o negativi ma solo condizioni da cui ripartire, sapremo costruire un percorso di continuità e cambiamento - annunciaufficialmente Boccia -, le difficoltà che abbiamo di fronte non ci consentono il lusso di litigare al nostro interno".

"La priorità - ha aggiunto Vacchi - è ora identificare una squadra forte perché le sfide che Confindustria avrà davanti nel futuro non sono banali". "Io - ha spiegato Vacchi - avevo un certo tipo di programma con un certo profilo, gli associati, che decidono sempre, hanno fatto la loro scelta che non è necessariamente negativa. Spero che la scelta sia calzante per Confindustria e per tutti noi".

Oggi, a sostenere oggi Boccia, in un Nordest diviso, sono le territoriali di Verona, Vicenza, Venezia e Rovigo (le ultime due si sono fuse in un'unica associazione). Ora bisogna capire come Boccia comporrà la sua squadra, se dovrà pagare dei "debiti" o se ha dei "crediti" verso chi l'ha votato. E Vicenza è una territoriale che non pesa poco essendo tre le prime d'Italia. Ma alcune fonti escludono una vicepresidenza nelle mani del past president Giuseppe Zigliotto. Per alcuni potrebbero essere probabili le candidature del veronese Giulio Pedrollo. E in seconda battuta di Matteo Zoppas, della Confindustria di Venezia.

Meno probabili, ma non è mai scritta l'ultima parola, le candidature definite possibili di Alessandro Vardanega e Andrea Tomat entrambi di Treviso. Territoriale che si era schierata con Vacchi.

Fatta la squadra di Boccia, che il Nordest si augura con una vicepresidenza di peso in mano ai veneti in sostituzione di Stefano Dolcetta, vicentino oggi presidente della Popolare di Vicenza, la partita si sposterà a livello regionale. Già aperti, infatti, i giochi per il rinnovo della presidenza veneta: il countdown per Roberto Zuccato ha iniziato a girare. "L'elezione di Boccia e chi l'ha sostenuto sarà messo sul tavolo della contrattazione" spiegano gli insider. Zuccato finisce il mandato nel 2017.

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