Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina confermato alla presidenza
L’associazione, ricordiamolo, è punto di riferimento per 2.000 aziende che occupano circa 7.800 operai e 400 impiegati. L’imprenditore agricolo di Remanzacco, 44 anni, resterà in carica per i prossimi tre anni.

UDINE. Con voto plebiscitario il consiglio direttivo di Confagricoltura Fvg ha confermato la presidenza di Philip Thurn Valsassina che rimarrà in carica per i prossimi tre anni.
Imprenditore agricolo a Ziracco (Remanzacco, Ud) dove gestisce un’azienda familiare con 150 ettari investiti a seminativo, 44 anni, laureato in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari all’Università Bocconi di Milano, Thurn Valsassina dal 2001 è impegnato in Confagricoltura a vari ivelli e responsabilità: nell’associazione giovanile, in quella provinciale di Udine e in quella regionale. È anche presidente della cooperativa cerealicola “Torre Natisone” e presidente della Federazione nazionale di prodotto “cereali”, di Confagricoltura.
Thurn Valsassina sarà affiancato dai consigli Claudio Cressati e Nicolò Panciera (vicepresidenti), Maria Cristina Cigolotti Kristalnigg, Carlo Comis, Fabio D’Attimis Maniago Marchiò, Carlo Ferrato di Sbrojavacca, Giovanni Giavedoni, Gian Riccardo Napolitano, Piergiovanni Pistoni, Michelangelo Tombacco e Daniele Vendrame.
L’associazione, ricordiamolo, è punto di riverimento per 2.000 aziende che occupano circa 7.800 operai e 400 impiegati.
«Dopo un triennio difficile prendiamo atto che siamo in guerra, con tutte le conseguenze del caso – esordisce Thurn Valsassina -. Le problematicità economiche e sociali sono aumentate, in uno scenario di costante instabilità. Le emergenze diventano strutturali, si sommano le une alle altre e, per l’agricoltura, si trasformano in un lungo elenco di sofferenze».
In cima alla lista il presidente pone crisi energetica e idrica, mancanza di manodopera specializzata e difficoltà di reperimento dei prodotti, carburanti e pezzi di ricambio.
«Per affrontarle – prosegue – servirebbe capire che, come minimo, i processi decisionali e burocratici andrebbero resi definitivamente più celeri. Alcuni comparti, penso ad esempio a varie materie prime agricole e alla carne, sono vittime della speculazione finanziaria che non viene adeguatamente contrastata. Dal punto di vista delle riforme, segnaliamo un rapporto decisamente collaborativo con la Direzione regionale della Risorse Agroalimentari per la scrittura del nuovo Psr da disegnare addosso alle 11mila aziende professionali del territorio».
Non si può dire altrettanto, secondo Thurn Valsassina, per la Pac, «rivolta troppo a un passato che non ritorna, allontanandosi dall’obiettivo della sovranità alimentare e delle reali necessità delle aziende agricole».
«Anche sulla transizione energetica – secondo il numero uno di Confagricoltura Fvg – bisogna cambiare registro guardando maggiormente alle innovazioni e ai risultati della ricerca (nuove tecniche di ibridazioni comprese), piuttosto che a pratiche non più in sintonia con i tempi attuali. Le imprese agricole possono fare la differenza grazie al loro protagonismo sempre attento a cogliere le opportunità e le potenzialità del nuovo. Un contributo importante può venire dai giovani – conclude il presidente regionale di Confagricoltura – ed è anche per questo che, nel rinnovato Consiglio Direttivo, abbiamo inserito proprio un rappresentante dei giovani agricoltori nella persona di Fabio D’Attimis Maniago Marchiò».
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