Carige, contatti preliminari con Sga sui crediti deteriorati

GENOVA. Tra la Sga e Banca Carige «ci sono contatti preliminari» per la cessione dei crediti deteriorati dell'istituto ligure, senza che questi si siano al momento indirizzati verso un negoziato «strutturato». È quanto riferiscono fonti a conoscenza del dossier, dopo le indiscrezioni del Messaggero secondo cui la Sga, che già ha rilevato i crediti deteriorati delle banche venete, potrebbe acquisire anche i 3,7 miliardi di npl (non performing loan) e utp (unlikely to pay) di Carige.
Tra Sga e Carige c'è un «canale aperto» da diverso tempo, in quanto i contatti tra i due gruppi risalgono all'aumento di capitale dello scorso anno dell'istituto ligure, nell'ambito del quale Sga ha sottoscritto una quota del 6% della ricapitalizzazione e siglato un accordo che avrebbe dovuto portarla a rilevare un portafoglio di npl (cessione che poi non si è chiusa in quanto la Sga è stata assorbita dai crediti acquisiti dalla liquidazione di Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
L'acquisizione di portafogli e mandati di gestione da parte di Sga, peraltro, punta a rendere sostenibile il modello di business della società, aumentando scala ed efficienza, come previsto dal piano industriale. «Se ci sono i presupposti, nel rispetto delle logiche industriali e commerciali che guidano Sga, si procederà» anche se al momento, viene fatto notare, è prematuro fare previsioni. Al di là di 'spintè da parte del Tesoro, che controlla la Sga, ha due dirigenti in un Cda di tre componenti e ha tutto l'interesse a disinnescare una nuova crisi bancaria, un'eventuale acquisizione dei crediti di Carige dovrà assicurare «ritorni adeguati e sostenibili nel tempo» mentre sono da escludere operazioni «economicamente non sostenibili».
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