Camere di Commercio, Udine e Pordenone trovano l'accordo

Si chiude così una querelle che dura da oltre un anno, durante la quale Pordenone si è battuta inutilmente per un'unica Camera regionale, rifiutando l'accorpamento con Udine

PORDENONE. La Camera di Commercio di Pordenone e quella di Udine costituiranno nel breve, fatte salve le reciproche prerogative di autonomia un unico ente pro-tempore in attesa che la Regione, tramite la costituenda commissione paritetica, che dovrà essere nominata d'intesa con il governo, avochi a sé le competenze in materia, determinando definitivamente sorti e pesi del sistema camerale del Friuli Venezia Giulia.

Si chiude così una querelle che dura da oltre un anno, durante la quale Pordenone si è battuta inutilmente per un'unica Camera regionale, rifiutando l'accorpamento con Udine.La proposta di unione - per ora temporanea - è stata formulata dalle associazioni di categoria pordenonesi a quelle della Sinistra Tagliamento.Lo sviluppo della trattativa è stato reso noto oggi dal presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti, ai rappresentanti degli enti locali subito dopo il Consiglio camerale, che non si è tenuto per mancanza del numero legale.La decisione di trovare un accordo con Udine è determinata dal termine ultimo per esprimere i nomi dei quattro rappresentanti pordenonesi nel nuovo Consiglio: dopo il 24 agosto, il Friuli occidentale non avrebbe potuto più esprimere alcun componente.

La conformazione attuale prevede una Giunta composta da otto componenti, quattro più quattro tra Pordenone e Udine con presidenza alla Sinistra Tagliamento e vice presidenza vicaria a Pordenone. «La soluzione definitiva, invece, potrà vedere la luce solo quando la Regione, tramite la commissione paritetica, avocherà a sé, e quindi dentro l'autonomia speciale, il sistema delle Camere di Commercio decidendo di conseguenza quante ce ne
dovranno essere», ha ricordato Agrusti. «Sapendo, però, sin d'ora che i colleghi di Trieste e Gorizia non accetteranno maila costituzione di una Camera di commercio unica, e hanno in questo senso gli strumenti di legge per non aderire, è ragionevole pensare che gli enti camerali resteranno tre».

Nonostante il rinvio del Consiglio, la Giunta camerale di Pordenone, ravvisando la bontà dell'iniziativa, ha deciso di rinunciare all'appello davanti al Consiglio di Stato del 30 agosto prossimo. Parallelamente, Unindustria e Confartigianato Pordenone si sono impegnate a rinunciare alle altre azioni legali intraprese.

 

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