Bussola Nordest, in Veneto futuro complesso: segnali di fiducia nella reazione

Gli orientamenti sui trend economici di circa 230 imprenditori e manager leader nel territorio. Una rilevazione condotta per il nostro  giornale da CR&A con il sostegno di Banco Bpm

Daniele Marini

La situazione complessiva è ancora molto critica, ma in misura minore rispetto a tre mesi fa. E per il Nordest s'intravedono primi modesti segnali positivi. La congiuntura economica, per la fine dell'anno e per i primi mesi del 2023, nell'opinione di un ampio gruppo di testimoni privilegiati fra imprenditori e manager interpellati da Community Research&Analysis per i Quotidiani del gruppo Gnn, con il sostegno del Banco Bpm, con Ben- Bussola dell'Economia del Nordest, non fa sicuramente intravvedere un'inversione di rotta. Purtuttavia, la discesa sembra essere attenuata, con un Nordest che reagisce più prontamente rispetto ad altri territori.

Alcuni indicatori economici raccontano di fenomeni che si stanno attenuando, pur rimanendo fortemente problematici. La questione energetica, fra le decisioni dell'Ue sul tetto ai prezzi e l'allentamento sui costi, pare aver intrapreso una china meno accentuata. L'inflazione sui beni primari sta conoscendo una diminuzione e nei prossimi mesi si vedranno gli esiti anche sui prezzi ai consumatori. Pur continuando il conflitto bellico ucraino-russo, gli accordi internazionali per l'uscita delle derrate dai porti ucraini regge. Insomma, gli scenari di crisi incombono ancora, e tuttavia appaiono meno foschi di qualche mese addietro.

E, segnatamente per il Nordest, qualche prospettiva positiva inizia a palesarsi. Almeno nelle aspettative.Le valutazioni sull'andamento attuale dell'economia, pur registrando valori negativi, in quest'ultima rilevazione presentano indicazioni meno sfavorevoli rispetto al trimestre precedente. La crescita economica ha leggermente ripreso intensità. Tant'è che la misura sintetica del saldo di opinione (differenza fra crescita e flessione), nonostante abbia un segno marcatamente negativo, tende a risalire sia per il contesto italiano (-22,0 da -26,1), che europeo (-21,9 da -29,4) e globale (-1,4 da -5,2). Dunque, l'ambito internazionale respira un'aria meno negativa rispetto a quello nazionale e continentale.In questo contesto il Nordest, seppure timidamente, torna a evidenziare un dato positivo (+4,4 da -3,9) evidenziando la ben nota capacità di reazione alle modificazioni dei mercati, soprattutto internazionali.

Dunque, per imprenditori e manager del Nordest il sistema produttivo locale risente in misura minore le difficoltà generali e sembra riprendere un po' di slancio, più che il resto del paese e dell'Europa. Di conseguenza, il saldo dell'indice Iper (Indice di Performance) che sintetizza l'insieme delle diverse indicazioni, sale a -10,6 dal -18,1 dello scorso settembre. Chi guida imprese in Veneto (-18,6) ha un'opinione di crescita inferiore a quella dei colleghi friul-giuliani (0,0). Chi opera nel commercio (-45,4) e nei servizi (-8,8) vive le maggiori difficoltà.Per i primi mesi del 2023, imprenditori e manager del Nordest prevedono ancora un «congelamento» sull'economia, ma con una negatività che perde d'intensità e soprattutto con una diversificazione degli scenari territoriali.

Le previsioni rimangono peggiorative per tutti i territori considerati. Tuttavia, registriamo cadute di profondità diverse. L'Europa è l'unica realtà a conoscere un calo ulteriore con un saldo di opinione che scende a -32,0 da -26,7. Per converso, per l'Italia si prevede una performance grave, ma meno negativa (-40,1 da -64,6) rispetto al trimestre precedente. Pure il Nordest porta un segno negativo, ma con una situazione di risalita: -22,7 da -65,2. Diverso appare il destino per l'economia mondiale, attestandosi a un livello decisamente migliorativo rispetto al trimestre precedente (-7,0 da -53,9). Le prospettive appaiono ancora negative, ma qualcosa si sta muovendo in senso positivo, in particolare a Nordest e sui mercati internazionali.

Come in precedenza, anche il saldo dell'Indice sul Futuro (If) risulta negativo (-28,0), ma in misura decisamente inferiore rispetto a settembre (-53,9). Le valutazioni, ancorché negative, sono più preoccupate fra i veneti (-36,6) rispetto ai friul-giuliani (-21,3), oltre che vedere chi opera nel commercio (-36,3) e nei servizi (-32,8) le maggiori criticità di prospettiva.Che comunque l'uscita dal tunnel della crisi non sia prossima, lo testimonia la previsione degli imprenditori e manager interpellati. Più della metà (56,3%) ritiene si dovrà attendere ancora tutto il prossimo anno per una sua conclusione. Ma di quest'opinione era il 71,7% lo scorso trimestre. Dunque, per alcuni (37,1%) in realtà i segnali di una ripresa o di un'uscita a breve termine ci sono già oggi (erano il 22,0% a settembre).Non siamo di fronte a un'inversione di tendenza, ma a un allentamento delle difficoltà congiunturali. C'è attesa (e qualche malumore) sulle misure prese dal nuovo governo nazionale nella finanziaria sui temi economici. Perché il sistema produttivo, proprio ora, ha necessità di riforme e politiche favorevoli per poter agganciare il treno della ripresa.

Riproduzione riservata © il Nord Est