Bpvi, sindacati: "No alla fusione, no ai licenziamenti"

Il 29 settembre l'incontro sindacati con il presidente Mion. "Le misure per contenere i costi dovranno essere sostenibili e dovranno partire dalla governance e dal management. La Uilca non accetterà i licenziamenti”

Primo incontro giovedi 29 ottobre tra il presidente Gianni Mion e le sigle sindacali di Banca Popolare di Vicenza. L'11 ottobre l'ad Francesco Iorio presenterà il nuovo piano industriale per arrivare a un cost/income, il rapporto tra i costi della banca e il guadagno dato dai margini al 50%. Oggi supera il 90%. Sono previsti tagli a filiali e personale. Si va oltre le mille unità.

Il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Mion, resta convinto che la fusione con Veneto Banca rappresenti la «soluzione migliore» per cercare di risolvere i problemi dell'istituto berico. La strada della nozze venete, secondo quanto hanno riferito fonti sindacali, è stata ribadita da Mion. Da parte del vertice della Bpvi non è stata data alcuna indicazione sul numero degli esuberi, destinati a essere rivisti al rialzo, mentre il raggiungimento dell'equilibrio economico è stato rinviato al 2019-2020.

«C'é un deserto da attraversare con uno zaino pesante e quindi bisogna alleggerire lo zaino» si è limitato a dire Mion. «Non saremo noi a permettere che Popolare di Vicenza faccia da apripista ai licenziamenti di massa. Bloccheremo il settore e porteremo tutti i bancari in Piazza», ha detto Giuliano Xausa della Fabi. «Contrarietà rispetto a questa operazione che prospetterebbe fortissime tensioni occupazionali» è stata espressa anche da Fulvio Furlan della Uilca.

"Un anno fa chiedemmo di affrontare con urgenza la situazione della popolare vicentina, pronti anche a condividere sacrifici per i lavoratori, se funzionali ad un serio progetto di rilancio della banca. Da allora è fallito un aumento di capitale, è intervenuto il Fondo Atlante e si prospetta un nuovo piano industriale di cui non conosciamo ancora i contenuti” ha aggiunto Furlan.
 
“Siamo estremamente preoccupati per questa delicata situazione – ha proseguito -, che riteniamo debba essere affrontata immediatamente per evitare ricadute sui lavoratori, come qualcuno già prospetta, non gestibili. Dobbiamo ricercare soluzioni tra quelle previste nel settore, con accordi condivisi e nel Contratto Nazionale. Le misure per contenere i costi dovranno essere sostenibili e dovranno partire dalla governance e dal management. La Uilca non accetterà in nessun caso i licenziamenti”.
 
“Di fronte all’insistenza del presidente Mion nel prospettare come unica soluzione la fusione con Veneto Banca – conclude Furlan –, la Uilca ribadisce la propria contrarietà rispetto a questa operazione che prospetterebbe fortissime tensioni occupazionali e l’unione tra due banche che in primo luogo devono essere risanate e rilanciate”.

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