Bottiglie leggere e carta riciclata, a Vinitaly la parola d'ordine è sostenibilità

Qualità del prodotto e attenzione all'ambiente sono sempre più al centro dell'attenzione. «L'obiettivo è risparmiare energia in fase di lavorazione, trasporto e movimentazione»

Giorgio Barbieri

E’ sostenibilità la parola d'ordine della cinquantacinquesima edizione di Vinitaly. Dall'eliminazione delle serigrafie nelle etichette alla realizzazione di "bag-in-box" stampati su carta riciclata al 100% e con inchiostro riciclabile. Fino alla bottiglia che pesa il 33% in meno rispetto alla media delle bottiglie dei vini di analogo posizionamento per risparmiare in energia necessaria in fase di lavorazione, trasporto e movimentazione.

Dal miglioramento genetico alle biotecnologie, dalla sostenibilità in vigneto all'innovazione, anche digitale, all'interno delle diverse cantine c'è grande attenzione al tema della sostenibilità anche sotto l'ottica del business.

«Al Vinitaly brindiamo agli importanti risultati ottenuti dalla cantina nel 2022», spiegano Paolo Bogoni e Robert Ebner, rispettivamente chief marketing officer e direttore generale vendite di Mionetto, «un anno positivo, chiuso con un fatturato di 139 milioni di euro (+33% rispetto al 2021), che testimonia il grande impegno per l'affermazione del brand a livello globale. Sul fronte export (circa l'80%), Mionetto registra una crescita a doppia cifra (23% in termini di volumi) sia nei mercati consolidati quali USA e Germania sia in molti paesi emergenti quali Francia, Polonia, Svezia, Repubblica Ceca, Romania e Lituania». Dal 2008 la cantina fa parte del Gruppo Henkell &Co., oggi Henkell-Freixenet, uno dei maggiori produttori di bollicine a livello mondiale assieme ad altre 30 consociate. «In Italia il problema è la dimensione delle aziende che spesso sono troppo piccole», aggiungono, «il mondo del Prosecco ad esempio è composto da tre diverse realtà il cui dialogo è difficile anche perché hanno obiettivi e tassazioni diversi».

Ma il binomio tra vini di qualità e sostenibilità è quello sui cui ha puntato anche Schenk Italian Wineries, tra i gruppi leader con quasi 140 milioni di fatturato e 55 milioni di bottiglie prodotte nel 2022. Un binomio che oggi fa sempre più tendenza ed è in grado di fare la differenza nelle scelte degli operatori ma soprattutto dei consumatori finali. E in questa direzione va il "Bag-In-Box" Masso Antico Primitivo Single Estate Zero Emission, stampato su carta riciclata al 100%, con inchiostro riciclabile e racchiuso in un pack da 2,5 litri sul modello dei formati che anno successo in nord Europa. Particolare attenzione è stata data infatti alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) durante l'intero processo di produzione, risparmiando spazio di stoccaggio, diminuendo i costi di trasporto e l'impatto ambientale rispetto all'uso del vetro.

E Vinitaly è stato anche la prima vetrina del progetto sostenibile "Bottiglia Masi", disegnata dall'architetto e designer Piero Lissoni. Si tratta di una bottiglia dal peso di 370 grammi, «il 33% in meno rispetto alla media delle bottiglie dei vini di analogo posizionamento». Realizzata da Verallia, punto di riferimento mondiale nella progettazione e fornitura di contenitori in vetro, la bottiglia leggera ha l'obiettivo di generare un circolo virtuoso: diminuire la quantità di vetro, significa infatti ridurre la materia prima occorrente per la produzione e diminuire la quantità di energia necessaria in fase di lavorazione, trasporto e movimentazione.

Riproduzione riservata © il Nord Est