Barche da diporto e megayacht un comparto che vale 4 miliardi

PADOVA - Il Nordest è gente di mare. L’industria nautica (e la filiera che ne deriva) ha nel Triveneto due roccaforti principali: Trieste e Gorizia. Sostenute entrambe dalla presenza di Fincantieri, che funziona da traino creando competenze e tecnologia, oltre che fatturato. Sommando i dati elaborati per Nordest Economia da Infocamere la provincia di Trieste esprime un valore di produzione aggregato nel settore costruzioni di navi e imbarcazioni (è quindi un dato spurio ma significativo) che ha sfiorato nel 2017 i 3,8 miliardi di euro (cioè più o meno il 98% del valore della produzione totale a Nordest).
Mentre a Gorizia, afferma il rapporto di Symbola per Ucina sulle capitali del mare, la produzione cantieristica esprime la quota di valore aggiunto provinciale più elevato (2,44% sul valore aggiunto totale) d’Italia. Il Veneto, sempre secondo il report Ucina Symbola è invece la seconda regione italiana per valore aggiunto della filiera, i dati sono 2018: 1,579 miliardi il Friuli Venezia Giulia è a 732 milioni di valore aggiunto. Il valore aggiunto è un dato netto, esprime cioè il valore finale generato dal processo industriale rispetto alle risorse iniziali impiegate nella trasformazione produttiva. Il valore aggiunto totale della filiera nautica italiana sfiora i 12 miliardi di euro (11,811 miliardi).

Trieste è considerata la regina dei mari italiani (e internazionali), grazie all’ammiraglia dei cantieri guidata da Giuseppe Bono. Sul totale della produzione nordestina realizzata dalle imprese del comparto (Navi e Imbarcazioni), dicono ancora i dati Infocamere, la somma totale raggiunge e supera i 4 miliardi di euro secondo i dati 2017.
Si tratta sempre come detto di dati spuri perché c’è Fincantieri che con la sua produzione di navi da crociera, soprattutto, rende il contesto non facilmente leggibile se ci si vuole concentrare alla sola nautica. I dati Nel 2016 erano attive in Italia, dice Ucina, 1.183 imprese, con un’occupazione prossima ai 24.000 dipendenti, un fatturato di quasi 6,5 miliardi di euro e un export di 4,4 miliardi. La sola nautica, invece nel 2017 ha generato un fatturato aggregato in Italia pari a 3,88 miliardi di euro (poco più della metà), con tassi di crescita ancora in ascesa, ma non ancora a livello del pre-crisi.
A spingere è soprattutto l’export, ma anche il mercato interno ha mostrato segnali positivi. In particolare cresce, come avviene per molti altri settori forti del made in Italy, la parte lusso, cioè yacht e megayacht. Un segmento in cui trovano spazio aziende come Cartubi (37 milioni di euro il valore della produzione, dati 2017), la veneziana Arzanà Navi (35,5 milioni di euro) o Solaris Yacht (29 milioni di euro). I meravigliosi superyacht sono prodotti anche da Finacantieri (anche se questo tipo di produzione si concentra maggiormente in Liguria).
A Nordest l’amore per il mare si vede anche dall’interesse destato per esempio dal primo Nautic Show di Venezia, un successo di pubblico in uno scenario unico al mondo. Come pure ha destato interesse l’avanzata del rampollo della famiglia veneta Tabacchi, Guglielmo, che l’anno scorso è entrato in Perini Navi, assumendo il controllo del gruppo famosa per i suoi sailing yacht. La cui sede è in una delle roccaforti del sapere nautico lucchese.
Il primato del FVG La classifica delle regioni italiane stilata per valore del fatturato stilata da Ucina con Fondazione Edison vede il Friuli-Venezia Giulia in prima posizione, con 3,1 miliardi euro (generati in gran parte dal Gruppo Fincantieri oggi il valore è ben più alto ma non ci sono ancora i dati), pari al 48,8% del fatturato dell’intero settore; seguono la Toscana con 1 miliardo di euro (di cui 791 milioni facenti capo alla provincia di Lucca), corrispondente al 16,1% del totale settoriale; la Liguria con 716 milioni (11,2% del fatturato complessivo); l’Emilia Romagna con 544 milioni (di cui 402 nella sola provincia di Rimini) pari all’8,5% del fatturato nazionale; la Lombardia con 227 milioni (3,5%).

Analoga la classifica stilata per numero di dipendenti, che vede nell’ordine: il Friuli Venezia-Giulia con 8.826 dipendenti. In termini di numerosità delle imprese, tra le prime 5 regioni individuate per valore di fatturato, svetta la Toscana con 188 imprese, seguita da Lombardia (124), Liguria (120), Friuli-Venezia Giulia (68), Emilia-Romagna (47).
Guardando all’export è sempre il Friuli-Venezia Giulia a dominare la classifica (2,1 miliardi di euro di export); seguono la Toscana (627 milioni di export, 575 dei quali generati dalla sola provincia di Lucca, fulcro del distretto tirrenico della nautica da diporto); la Liguria (573 milioni); l’Emilia-Romagna (368 milioni, di cui 173 provenienti dalla provincia di Rimini, a sua volta perno del distretto adriatico della nautica da diporto). Ma escludendo l’aspetto navale e concentrandosi solo su quello della nautica le province che presentano i fatturati più elevati sono quelle liguri di Genova (59 imprese con 437 milioni di fatturato) e La Spezia (44 imprese e 226 milioni di fatturato); a seguire Gorizia (37 imprese, 127 milioni), Venezia (31 imprese, 86 milioni). —
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