Banco Popolare: chiuse pendenze Antonveneta-Bpl

A 11 anni dalla famosa estate dei "furbetti del quartierino" e delle scalate bancarie, si chiudono i rivoli dell'Inchiesta della tentata scalata della Lodi su Antonveneta. Oggi al Banco arrivano 2,3 milioni e tre società

A distanza di 11 anni dalla famosa estate dei "furbetti del quartierino" e delle tentate scalate bancarie su Antonveneta e Bnl, si chiudono tutti i rivoli nati dall'inchiesta sulla tentata scalata dell'allora Banca Popolare di Lodi (poi Banca Popolare italiana) su Antonveneta.

Con due provvedimenti del pm di Milano Eugenio Fusco - che all'epoca dei fatti aveva condotto le inchieste milanesi insieme a Giulia Perrotti - vengono restituiti al Banco Popolare 2,3 milioni di euro e tre società: Immobiliare Marinai d'Italia, Perca e Meletti, così come richiesto dall'istituto di credito, nato dalla fusione della Bpl con Banca popolare Verona e Novara.

I 2,3 milioni di euro sono considerati il frutto del reato di appropriazione indebita che l'ex direttore finanziario della Bpl Gianfranco Boni ha commesso in danno dell'istituto di credito e che lo stesso Boni, in sede di patteggiamento, si disse pronto a far rientrare in Italia da un conto che aveva a Ginevra in Svizzera.

La proprietà delle tre società immobiliari, invece, era stata congelata, in quanto le quote erano state sequestrate nel corso delle indagini della procura di Milano: ora il Banco Popolare ne rientra in possesso.

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