Banco-Bpm: un big da 25 mila dipendenti, non tagli ma sinergie

Ecco tutti i dettagli della fusione: l'aumento funzionale alla copertura dei crediti deteriorati. Una governance snella, razionalizzazione delle partecipate. Già da oggi al lavoro sul piano industriale

“Sono doppiamente soddisfatto perché sono stato un attore di questo deal ma anche perché questo mi consente di chiudere la carriera professionale con un risultato positivo e unico: la nascita della terza banca italiana”. Ha aperto così la conference call con gli analisti Pier Francesco Saviotti, ad del Banco pronto a passare il testimone all’ex collega Comit, oggi amico e nuovo ceo della futura terza banca del paese, Giuseppe Castagna.

“E’ stata un’operazione complicata e resa più difficile da vari ostacoli che non attendavamo, ma che hanno dato vita a un risultato migliore di quello sperato – ha poi chiarito lo stesso Castagna -. Tra i tanti cervelli di questa operazione c’è un cuore, quello di Saviotti che in tempi non sospetti, prima della riforma delle Popolari, aveva già dichiarato che il suo sogno era proprio l’unione con Milano. E’ lui l’artefice vero di questa operazione. Succedere a Francesco è un insieme di orgoglio e responsabilità”.

"Con questa operazione abbiamo vinto tutti. La Bce voleva una banca bella, ricca e con gli occhi azzurri e abbiamo preso il toro per le corna trovando una soluzione utile per il Paese. La nuova entità sarà anche propedeutica ad altre aggregazioni" ha sancito Saviotti. Il Governo, ha aggiunto Castagna, ha apprezzato l'iniziativa della fusione, "rispettando i limiti istituzionali e mostrando un interesse direi scontato visto che noi eravamo stati i paladini della riforma delle popolari lanciata dall'esecutivo".


Mission e posizionamento
“Nasce una banca solida con il 70% di presenza nei territori ricchi del Paese – chiarisce Castagna – questo significa avere una crescita più forte delle previsioni di crescita nazionali. Abbiamo una squadra forte e tante società leader per costituire nuovi player in nuovi segmenti. Avvieremo – anticipa il manager Bpm – un programma deciso e solido di riduzione degli Npl. La mission è chiara con un posizionamento competitivo tra i migliori del paese. Saremo leader nazionali, terza banca in Italia ma con radicamento territoriale privilegiato e  la reddittività che arriverà dalle sinergie renderà ritorni sull’equity superiori ai competitor. La razionalizzazione dei prodotti e gli investimenti che insieme faremo – chiosa Castagna - accelereranno il percorso di cambiamento per un nuovo modello di offerta bancaria, basato sulla multicanalità”.


I numeri della nuova banca
 La nuova banca conterà su 4 milioni clienti e 2.500 filiali; 171 miliardi di attivo, 120 miliardi di raccolta diretta più 105 miliardi di indiretta di cui 56 di gestita. La nuova realtà vanterà 113 miliardi di impieghi, un Roe al 5,5% e oltre 25 mila dipendenti. E annuncia Saviotti: “Non ci sarà alcun problema: nessun licenziamento, nessun intervento che possa disturbare i colleghi”. “Assoluta tranquillità – conferma Saviotti – i dipendenti e i clienti sono la nostra forza”. La banca sarà la terza in Italia per impieghi e per raccolta, 8% la quota di mercato che sale all’11% in Nord Italia. Sarà la prima banca in assoluto in Lombardia (15% quota), la terza in Veneto (10%), terza in Piemonte.


Aumento di capitale
“Ho contestato fino all’altro ieri, non per presa di posizione sciocca verso i vigilatori, l’aumento di capitale – ha esordito Saviotti –sono convinto che le due banche insieme avrebbero potuto gestire le sofferenze senza un aumento, rispettando i parametri necessari per la Bce. Ma di fronte a una presa di posizione che non offriva alternative – ha precisato l’ad - abbiamo deciso in Cda di rispettare il regolatore, perché l’operazione era così importante che non potevamo perdere l’opportunità”. “Trovo comunque – aggiunge - che sia una richiesta  eccessiva, ma porteremo a compimento la capitalizzazione e ricorremo a iniziative che possano anche escludere il diritto di opzione”. “Il miliardo – chiude Saviotti - entrerà in cassa ed è già coperto da Mediobanca e Merryl Linch”. Sulla struttura, spiega il ceo, “la definiremo sulla base delle esigenze del mercato, stiamo valutando la possibilità di un convertendo, ma comanderà il mercato”.


Crediti e sofferenze
“Riteniamo di avere competenze adeguate e non vedo difficoltà per la gestione di questo segmento nel futuro: sui crediti non performing abbiamo una struttura dedicata che rinforzeremo per arrivare a una concreta riduzione” ha detto Saviotti.
Si parla di un taglio 10 miliardi di Npl lordi, “una quantità massiccia” dice Saviotti. E Castagna spiega che “per far sì che l’obiettivo venga raggiunto, useremo il ricavato netto dell’aumento per incrementare il tasso di copertura". "Nel nuovo gruppo, il livello di copertura delle sofferenze sarà pari al 57,2% e sui crediti deteriorati del 43,8%, numeri che saliranno rispettivamente 62,1% e al 48,5% post money e rafforzamento coperture" chiosa il ceo Bpm. “La nostra entità sarà molto più solida degli altri e il futuro sarà tranquillo” aggiunge Saviotti che precisa: “non abbiamo alcuna intenzione di svendere, abbiamo posizioni coperte in modo ricco e abbiamo dato un segnale di rilievo sulle altre. Vogliamo ridurre non svendere”. Va da sè, ha aggiunto, che "un piano da 10 miliardi si fa attraverso work out, cessioni, service".

Sinergie e costi

Le sinergie lorde a regime sono stimate preliminarmente a 365 milioni annui, di cui 290 milioni da minori costi e 75 milioni da maggiori ricavi. Il raggiungimento della situazione a regime è previsto entro il 2018. Gli oneri di integrazione una tantum sono stimati in circa il 150% delle sinergie di costo (ovvero 435 milioni), "in linea con analoghe operazioni", mentre la creazione di valore è stimata in circa 1,9 miliardi, "al netto degli oneri di integrazione".

Struttura dell’operazione
Nascerà una newco che sarà la banca capogruppo, contestualmente alla trasformazione in Spa per ottemperare alla legge delle Popolari. Prima della fusione, vi sarà lo scorporo delle attività retail nelle province lombarde in una banca di rete Bpm Spa, sotto la direzione della capogruppo: “Una banca leggera di presidio commerciale sui territori, per mantenere nome e attaccamento sul territorio” spiega Castagna.

Il Banco avrà il 54% post aumento della nuova newco, Bpm il 46%.
La nuova Spa avrà governance tradizionale di 19 membri per tre anni, poi 15 membri con limite al diritto di voto del 5% in vigore fino a marzo 2017.


I prossimi passi
Via da subito al Piano industriale congiunto, già in lavorazione oggi pomeriggio e alla due diligence che si concluderà entro fine aprile, poi ci sarà l’assemblea straordinaria del Banco entro maggio per la delibera sull’aumento. L’approvazione della Bce arriverà entro 90 giorni dalla richiesta. Da qui il via libera definitivo . Entro novembre 2016 ci saranno quindi le due assemblee per trasformazione In Spa e l’approvazione della fusione. Dunque, la costituzione del nuovo gruppo il cui nome non è ancora stato definito. Ma non ingloberà altre banche: "Non è nostra intenzione pensare ad altre aggregazioni" sentenzia Castagna.


Governance
Il presidente sarà Carlo Fratta Pasini, l’ad Giuseppe Castagna, il direttore generale Maurizio Faroni con co-general manager Domenico De Angelis e Salvatore Poloni. Il presidente del Collegio sindacale sarà indicato presidente da Bpm. "Oggi i consilieri sono 47, scenderemo a 19 e tra tre anni a 15: un modello snello in linea con la Bce” precisa Castagna. E Saviotti chiude: “Sarà una squadra seria e aggressiva. Mi spiace solo avere una certa età e doverli salutare. Sarà una gran banca”. Pier Francesco Saviotti, nella nuova struttura, sarà presidente del comitato esecutivo.

@eleonoravallin
 

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