Banca Ifis: acquista e vende crediti dubbi

VENEZIA. Banca Ifis, specializzata nella gestione dei crediti deteriorati, continua a realizzare accordi, incrementando così il numero delle operazioni portate a casa nel 2015.
L’istituto ha completato l’acquisto di due portafogli di crediti non-performing nel mercato primario italiano
del credito al consumo e bancario. Il primo portafoglio è stato ceduto a Banca Ifis da una delle principali società finanziarie italiane leader nel settore del credito alle famiglie; il valore nominale del portafoglio acquistato è di oltre 365 milioni di euro, corrispondenti a circa 48.000 posizioni (prestiti personali 70%, carte di credito 20% e prestiti finalizzati 10%).
Il secondo portafoglio acquistato è invece di origine bancaria. L´operazione è stata perfezionata con banca Popolare Volksbank che ha ceduto un portafoglio di oltre 60 milioni di euro di valore nominale per un totale di circa 600 posizioni, costituito prevalentemente da scoperti di conto corrente e mutui chirografari.
L’istituto ha inoltre perfezionato la vendita di tre portafogli di Npl del valore di 1,4 miliardi di euro corrispondenti a 137.000 posizioni. Le prime due operazioni di vendita sono relative a transazioni di crediti al consumo, per un totale di 900 milioni di euro e 103.000 posizioni, di cui 503 milioni sono stati ceduti al fondo Italo Sicav. La terza si riferisce invece ad un portafoglio di 477 milioni di euro (oltre 34.000 posizioni) relativo anche a crediti re-performing: "Si tratta di un nuovo segmento di mercato nello scenario dei Npl italiani, che prevede il trasferimento di un rapporto di credito nel quale è stata avviata con successo la fase di rientro" spiega una nota.
Le tre operazioni di cessione sono state realizzate "alla luce della rilevante attività di acquisto effettuata nel corso del 2015, che ha indotto l’istituto a valutare positivamente l’opportunità di immettere sul mercato secondario alcuni pacchetti di crediti non-performing detenuti da diverso tempo, al fine di realizzare una più efficiente gestione degli asset di più recente acquisizione. In tale contesto la Banca ha anche rivisitato il modello contabile dei crediti Npl" informano da Venezia. "Non cambia il modello di business ma il modello statistico che serve a determinare il valore finale del nostro portafoglio - spiega l'ad Giovanni Bossi - il nostro modello è quello di fare cassa, e ci siamo mossi prima di tutto con le cambiali. Oggi siamo su operazioni non cambializzate, quindi il modello doveva per forza cambiare".
"Il mercato è frizzante e capitano delle opportunità. Non è una strategia determinata quella di vendere - spiega l'ad Giovanni Bossi - era capitata già una vendita l'anno scorso".
"Le vendite - conclude - nascono dal fatto di aver esaurito il nostro percorso di gestione per alcune posizioni. In alcuni casi, a piani di pagamento già concordati con i debitori, abbiamo venduto il portafoglio solo con l'ultimo step del percorso da portare a casa".
Tra gli acquirenti c'è anche la società veronese Credit Network & Finance Spa, società del Gruppo Frascino, che ha acquisito la gestione, in qualità di master servicer, di un portafoglio di crediti non performing del valore nominale di 503 milioni di euro distribuiti su 50 mila posizioni. In base a un accordo annunciato lo scorso maggio, il Gruppo Frascino opera come master servicer del fondo Italo Sicav nel mercato delle sofferenze bancarie legate prevalentemente a prestiti al consumo.
Riproduzione riservata © il Nord Est