Area Science Park: piano da 9 milioni per la manifattura

Casaleggi: «In rete le competenze già presenti sul territorio per costruire una piattaforma regionale dell’innovazione»

Un budget da circa 9 milioni di euro da utilizzare nei prossimi tre anni per realizzare Argo, il sistema oggetto del protocollo d’intesa tra Regione Friuli Venezia Giulia, ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) e Ministero dello Sviluppo economico (Mise) che promette di fare del Friuli Venezia Giulia un laboratorio nazionale dell’innovazione e che ha individuato in Area Science Park, ente nazionale di ricerca e innovazione, il coordinatore di tutte le attività. Risultati attesi entro il 2021 da parte del direttore generale di Area Science Park Stefano Casaleggi: «Circa un migliaio di nuovi posti di lavoro solo a Trieste, di cui i primi 30 entro il 2018, 60 nuove start up e almeno 15 nuove aziende insediate nell’ambito del Porto di Trieste». Si tratta di sviluppare il nuovo sistema industriale basato sull’innovazione di processi e prodotti in grado di aumentare la produttività economica, attraverso l’interazione tra ricerca e industria.
Revisione dei processi
Ma che cosa vuol dire davvero Industria 4.0? Risponde Casaleggi: «In estrema sintesi, si tratta della revisione dei processi industriali utilizzando tecnologie digitali che permettano la rilevazione dei dati generati dalle macchine. Ma non è solo questo. È anche una rivoluzione culturale che ha come obiettivo la sostenibilità di ciò che produciamo grazie all’innovazione tecnologica, il tutto senza dimenticare che l’Italia è un Paese di piccole e medie imprese per le quali è più difficile investire in ricerca». Dunque in che modo il sistema Argo permetterà al Friuli Venezia Giulia di essere parte integrante e attiva dei processi di cambiamento che l’industria e i lavoratori stanno vivendo? Come si fa nel concreto a generare innovazione? Spiega il direttore: «Il sistema Argo svilupperà quattro asset principali, il primo ha lo scopo di costruire insieme ad altri partner attivi sul territorio una piattaforma regionale Industry Platform 4 FVG – di supporto alla trasformazione digitale delle Pmi del Friuli Venezia Giulia». «La logica - prosegue - è mettere in rete le competenze già esistenti sul territorio in un’ottica di ottimizzazione delle risorse soprattutto economiche, e con l’obiettivo di generare nuovi posti di lavoro. In questa regione abbiamo tutti i presupposti perché ciò si realizzi». Nel concreto ci saranno quattro nodi a specializzazione tematica: Internet delle cose ad Amaro; fabbrica automatizzata a Pordenone; piattaforme di simulazione e ottimizzazione a Trieste; analisi dei dati e intelligenza artificiale a Udine.
Porto dell’Innovazione
Il secondo filone altrettanto ambizioso mira alla creazione a Trieste del Porto dell’Innovazione industriale, in stretta collaborazione con l’Autorità Portuale e con l’operatore privato Samer&Co Shipping. Commenta Casaleggi: «Puntiamo allo sviluppo industriale della zona retroportuale perché il grande porto del futuro è innovazione, tecnologia e logistica attrezzata». Almeno 15 nuove Pmi in porto entro il 2021. Il primo insediamento è già stato realizzato: Java Biocolloid Europe (Italia), filiale dell’Indonesiana Java Biocolloid, società leader nella produzione di agar-agar, polisaccaride ottenuto da alcuni tipi di alghe rosse usato nelle applicazioni alimentari, farmaceutiche e nelle industrie microbiologiche.
Il terzo filone del sistema Argo guarda al potenziamento delle infrastrutture di ricerca in particolare attraverso due piattaforme: una dedicata agli studi di genomica ed epigenomica, l'altra a ricerche di biologia strutturale e di criomicroscopia, valorizzando insediamenti già presenti sul territorio regionale - da un lato il laboratorio di Genomica attualmente operante in Area e l'Istituto di genomica applicata di Udine, dall’altro il Burlo di Trieste.
Nascita di imprese
Infine il quarto passaggio è la nascita di nuove imprese a partire dai 3 asset del progetto, con il traguardo di 60 nuove start up ad alto valore tecnologico entro il 2021. Il sistema Argo si inserisce e, in qualche modo completa, le quattro linee di attività di Area Science Park. La generazione di nuove impresa, lo sviluppo di infrastrutture di alta tecnologia, il supporto ai processi di innovazione, accanto alla storica gestione del parco scientifico e tecnologico di Trieste, dove operano 72 realtà tra imprese ed enti di ricerca in cui lavorano 2600 addetti. PiCosaTS, Modefinance e Gruppo Pragma sono tre esempi di aziende triestine che hanno saputo trasformare l’industria in 4.0. Anna Gregorio, astrofisica sperimentale e docente presso l’ateneo triestino, lavora su missioni spaziali scientifiche e dal 2014 è anche tra i fondatori di PiCosaTS, spin off dell'Università di Trieste e start up innovativa di Area: costruisce nanosatelliti con la missione di sviluppare soluzioni tecnologiche per rendere l'accesso allo spazio più rapido ed economico. La tecnologia chiave consiste in un software radio e un'antenna direzionabile di precisione, operante nella banda Ka dello spettro elettromagnetico, una frequenza che permette di trasmettere immagini e dati di alta qualità. Il sistema apre una nuova finestra per l’osservazione della Terra, con applicazioni che vanno dalla sicurezza di grandi mezzi come le navi all’agricoltura. Commenta Gregorio: «È una nicchia di mercato in fortissima espansione, già nel 2022 si prevede il lancio di 600 piccoli satelliti all’anno con il vantaggio di essere meno costosi e più rapidi da costruire, inoltre, mentre di solito vengono realizzati in alluminio, stiamo studiando materiali polimerici che ne faciliterebbero la distruzione completa in atmosfera trovando rimedio al cosiddetto problema della spazzatura spaziale».
Agenzia sul fintech
ModeFinance fondata nel 2009 è la prima agenzia di rating fintech specializzata in BigData e Artificial Intelligence in Finanza. «I big data – spiega Valentino Pediroda fondatore di modeFinance – consentiranno di abbattere ulteriormente i costi di business intelligence, rendendo la valutazione del credito un’attività accessibile anche alle piccole imprese e disponibile anche in quei settori o in quelle nazioni connotate da una minore trasparenza o libertà economica. Grazie ai big data siamo in grado di valutare qualsiasi società e banca al mondo, anche in assenza di bilanci». Il Gruppo Pragma è un'azienda specializzata nel Corporate Digital Learning tra i clienti i colossi del settore assicurativo, delle telecomunicazioni e del turismo. Spiega Oriana Cok, partner del Gruppo a cui è affidata anche la direzione strategica dei progetti: «Oggi l’apprendimento è soprattutto autodiretto, siamo cioè abituati a googlare e cercare le risposte da soli, per questo abbiamo puntato sul machine learning e l’intelligenza artificiale per rilevare come gli individui anche in contesti aziendali cerchino le informazioni e apprendano, con l’obiettivo di offrire una piattaforma adattiva ovvero un ambiente di apprendimento in grado di proporre contenuti, situazioni e stimoli personalizzati».

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