Andrea Illy: il futuro è l’economia rigenerativa. Interessati al progetto di Hydrogen Valley

Il presidente della triestina illycaffè: «Sì a un approccio innovativo»
Piercarlo Fiumanò

Andrea Illy, presidente di illycaffè, racconta il percorso e dell'azienda rispetto alle questioni ambientali, al risparmio energetico e alla sostenibilità che culminerà nell’obiettivo di essere carbon free nel 2033, anno del centenario: «Lo scorso anno abbiamo ridotto le nostre emissioni a doppia cifra adottando tecniche innovative e sperimentali». E sulla riconversione energetica dice: «Siamo interessati all’Hydrogen Valleys che sta nascendo a Trieste come pure a progetti che prevedano l’utilizzo dell'idrogeno verde come vettore energetico per le operazioni del porto».

Andrea Illy, lei presiede insieme all’economista Jeffrey Sachs la Regenerative Society Foundation: che cosa significa economia rigenerativa?

«Il modello rigenerativo si basa sulla rigenerazione spontanea della biosfera. La Regenerative Society Foundation promuove un nuovo modello socio-economico, rigenerativo e circolare, che possa sostituirsi a quello attuale, estrattivo e lineare, che corrode le risorse naturali, consumando suolo, acqua ed aria senza speranza di ricostituire l’ambiente originario. Bisogna ridurre l’impatto ambientale riequilibrando la capacità della biosfera».

Spieghi.

«La necessità è di creare la consapevolezza che il nostro benessere dipende dagli ecosistemi in cui viviamo, che ciò che consumiamo va rigenerato. Parlo di tutti gli elementi che determinano le condizioni di vita sul pianeta: l’acqua, l’aria, il cibo, le condizioni ambientali. Il problema è che a causa dell’impatto ambientale, causa il sovrasfruttamento delle risorse naturali e l’inquinamento, consumiamo il doppio di quanto viene rigenerato nella biosfera. Per questo, attraverso la decarbonizzazione, dobbiamo azzerare le emissioni».

L’allarme clima e lo sfruttamento del suolo sono la grande emergenza.

«Partiamo da un dato preciso: non c’è più spazio per aumentare i suoli per l’agricoltura. Oggi abbiamo il 50% dei suoli abitabili occupati dall’agricoltura; un secolo fa erano il 25%; due secoli fa 12,5%. L’economia circolare deve puntare a minimizzare il consumo delle risorse naturali e ridurre l’inquinamento per favorire la rigenerazione spontanea della biosfera».

Qual è quindi la via giusta per un consumo sostenibile?

«Ridurre i nostri consumi è sufficiente per fare fronte a una crisi di sistema che parte dal clima ma ha un impatto sulla vita di ciascuno di noi. Occorre adottare un approccio innovativo: dobbiamo fare una valutazione dell’impatto di oggetti di qualsiasi natura destinati a ridurre l’impronta ecologica di un’azienda. E possibile consumare il 10% di quanto consumiamo oggi, evitare gli sprechi di cibo e acqua. Per ogni l00 litri d’acqua immessi nella rete nel nostro Paese, 40 vengono persi. Un’altra soluzione è il riciclo delle materie prime. Una lattina può essere riciclata all’80%».

Per il decimo anno consecutivo illycaffè, unica italiana, compare nell’elenco del World’s Most Ethical Companies che certifica le aziende più etiche al mondo. Come allora applicate nel concreto l’economia rigenerativa?

«Nel 2018 ho preso un anno sabbatico per capire come decarbonizzare lo stabilimento di Trieste in modo circolare per rispettare l'obiettivo di Carbon Neutrality al 2033 fissato a Parigi. Abbiamo ottenuto importanti risultati. Oggi il 70% dei produttori che ci vendono il caffè adottano pratiche rigenerative. La nostra azienda è interamente alimentata a energia rinnovabile e abbiamo centrato l’obiettivo di ridurre del 20% le emissioni entro il 2020 con tecniche innovative e sperimentali a tutto campo. Abbiamo 74 progetti in corso per raggiungere l’obiettivo carbon free al 2023. Nel nostro Distripark a Trieste esiste uno dei più grandi parchi fotovoltaici del Friuli Venezia Giulia. Inoltre stiamo perseguendo la riduzione dei consumi a livello sistemico: recuperiamo i fumi della tostatura per produrre aria condizionata e acqua calda. L’alluminio dei nostri barattoli di caffè viene interamente riciclato».

Il Paese investe abbastanza nella transizione energetica?

«L’Italia è migliorata molto nell’utilizzo delle energie rinnovabili e possiede biodiversità agricola straordinaria. Oggi bisogna cercare di mitigare il più possibile l'impatto dei cambiamenti climatici. In questa direzione dovrebbero andare le risorse del Green Deal europeo e del Pnrr. Credo molto nella risorsa dell’idrogeno prodotto con l’energia solare. L’Italia si trova in vantaggio con numerosi distretti dell’idrogeno in progettazione compreso quello del Friuli Venezia Giulia verso il quale siamo interessati. Siamo interessati all’Hydrogen Valleys che sta nascendo a Trieste come pure a progetti che prevedano l’utilizzo dell'idrogeno verde come vettore energetico per le operazioni del porto di Trieste».

Il nucleare?

«Non sono a favore del nucleare, non mi sembra una soluzione per le scorie radioattive che si accumulano».

Illycaffè con il suo piano industriale quinquennale prevede un raddoppio della capacità produttiva. Quanta parte di questi investimenti sono destinati alla sostenibilità di illycaffè?

«Potrei dire il 100%. Tutti i nostri investimenti sono indirizzati verso l’economia circolare e rigenerativa, compresa la realizzazione del nuovo impianto di tostatura che è in programma per il prossimo anno e sarà a emissioni ridotte».

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