Ambiente, isole, sostenibilità per Venezia: nasce l’associazione SUMus
A giugno la presentazione della realtà ideata dall’imprenditrice francese Héléne Molinari. «Siamo aperti a tutti coloro che vogliono collaborare con noi»

VENEZIA. Ripartire dall’ambiente e dalla sostenibilità ambientale di Venezia. Lo auspica anche il Patriarca Francesco Moraglia, ma prova a farlo concretamente una nuova associazione che sta per sorgere in città e che sarà presentata all’inizio di giugno nel teatrino di Palazzo Grassi.
Si chiana SUMus (Siamo, in latino) e a fondarla è un’imprenditrice francese che ha però già solidi legami con la città, dove vive già una buona parte dell’anno. Si chiama Héléne Molinari ed è tra l’altro la moglie dell’amministratore delegato delle Generali Philippe Donnet, buon amico di Venezia.
Ma il progetto di Molinari - già manager tra l’altro del gruppo Axa - nulla a che vedere con l’attività di Generali ed è pensato soprattutto per la rinascita di Venezia. «L’ho concepito durante il periodo del Covid», spiega, «e sono convinto che Venezia, amata da tutto il mondo, possa diventare il paradigma di un nuovo modello di sviluppo basato appunto sulla sostenibilità ambientale. Per questo ho pensato all’Associazione che ha già molti amici, ma che voglio il più aperta possibile a chi vuole collaborare, cominciando dai veneziani».
Madame Molinari ha già un’idea precisa dei temi da affrontare. «Cominciando dall’alimentazione», spiega, «perché Venezia ha già una ricca produzione locale, ma dovrebbe allargarla a tutte le isole, non solo a Sant’Erasmo puntando sull’agricoltura biodinamica e arrivando così all’autosufficienza alimentare. Possiede anche una forte tradizione artigianale e di artigiani di eccellenza che non chiedono altro che rinascere e che è urgente supportare. Il futuro di Venezia è per me che questo gioiello architettonico - come sostengo da tempo - diventi un modello di ecosistema perfettamente integrato nel proprio ambiente, vivente e pienamente sano. In questo modo, anche con la collaborazione delle università e degli istituti di ricerca, sarebbe possibile attirare qui nuova cittadinanza, andando oltre la sola monocultura turistica. Serve per questo prima di tutto la collaborazione dei suoi cittadini, ma anche un grande concorso di idee che arrivino anche da fuori, da chi ama questa città pur non abitandola»
Prosegue Molinari: «Per questo SUMus non è un’associazione chiusa e limitata ai suoi associati, ma aperta a tutti quelli ce vorranno collaborare con progetti e idee per aiutare a proporre un nuovo modello di città. Abbiamo già sostenitori come Ocean Space, una fondazione nata a Venezia e che in fondo persegue scopi analoghi ai nostri, ma anche ad esempio, l’Ismar, l’Istituto di Scienze Marine del Cnr. Credo fortemente che con l’apporto di tutti, sia possibile invertire la tendenza e fare di Venezia un modello che si proponga al mondo per proporre quel cambiamento di stile di vita e di sviluppo che lo stesso Covid, oltre che i cambiamenti climatici ci impongono».
L’Associazione quindi muove solo ora i suoi primi passi, ma da una base già condivisa e spera quanto prima di arrivare all’elaborazione di un programma concreto di iniziative. La presentazione ufficiale il 2 giugno nel Teatrino di Palazzo Grassi sarà anche la prima occasione per misurare l’accoglienza in una città già ricchissima di associazioni, ma ancora povera di proposte concrete e realmente attuabili.
Riproduzione riservata © il Nord Est