Alla Marcolin welfare con “tata Matilda”

Il nuovo pacchetto per i dipendenti dell'azienda dell'occhialeria di Longarone: telelavoro, servizi via app e auto in comune grazie a 80 mila euro di fondi europei

PADOVA. In piena crisi ci fu, perfino, chi si offrì di fare la coda in Posta o in Banca per 10 euro. Poi, quel “disbrigo” è diventato un lavoro, per molte agenzie. Oggi è anche una forma di welfare ai dipendenti. Pioniere il Gruppo dell’occhialeria bellunese Marcolin che, da oggi, grazie a un bando della Regione Veneto su fondi europei, fa un ulteriore passo in avantinel progetto welfare avviato quattro anni fa.

Il pacchetto, confezionato a Longarone, prevede oltre allo smart working (il lavoro flessibile e da casa) e al car pooling (per facilitare gli spostamenti e anche il risparmio) un vero e proprio servizio «Tuttofare». Il progetto «Smart work, smart life» della durata di 18 mesi, ha infatti un capitolo dedicato a «Matilda»: un servizio sperimentale per avere a disposizione il supporto di una persona a cui affidare commissioni e gestione pratiche di ogni genere, grazie a un’app. Matilda sarà messa a disposizione dei dipendenti grazie all’aiuto della veneziana ForCoop per due giorni a settimana. Così si darà un lavoro a chi oggi non ce l’ha.

«Il nuovo welfare - precisa il Gruppo - punta al bilanciamento vita-lavoro e prevede anche un potenziamento delle tecnologie per lavorare da casa, momenti durante l’anno per far vivere l’ambiente aziendale ai propri figli e l’utilizzo a turno di una sola auto per il trasporto di più lavoratori». Il car pooling, per l’appunto. Il bando prevede lo stanziamento di 80 mila euro che serviranno all’avvio delle attività. Di questi, 35 mila solo per «Matilda Tuttofare». «Da quattro anni stiamo lavorando sull'incremento dei servizi ai colleghi - spiega l’ad Giovanni Zoppas - abbiamo iniziato con le classiche tipologie: buoni spesa, buoni vacanza, medicina integrativa. Ma il valore più sentito è quello dell'utilizzo del tempo e quando abbiamo visto il bando della Regione su fondi sociali europei per intervenire in quest'area abbiamo partecipato e vinto».

«Monitoreremo l'utilizzo di questi fondi per indirizzare servizi ed esigenze - continua l’ad -. Valuteremo poi se potenziare o prolungare quanto offerto con fondi propri».

L’accordo con i sindacati è totale, conferma l’azienda. «Si tratta di una tipologia di intervento richiesto proprio per non ridurre il rapporto a un puro scambio lavoro-paga - conferma Zoppas - è una forma di benessere». Nel programma saranno coinvolti i 900 dipendenti italiani (1.750 gli addetti globali). Nel 2015 il Gruppo ha inserito 200 nuove risorse, 70 grazie al nuovo stabilimento di Fortogna (Bl) inaugurato un anno fa. Molti sono giovani formati internamente che hanno portato negli ultimi anni l’azienda ad abbassare l’età media da 45 a 35 anni. Oggi il 67% degli addetti è donna. L’azienda ha chiuso il 2015 con 432 milioni di fatturato. Nel primo semestre la crescita ha segnato, sullo stesso periodo del 2015, un’accelerazione del 10%.

«La sfida - spiega Zoppas - è continuare a crescere sapendo che Cina, Hong Kong, Russia e anche gli Usa, alla prova elezioni, non sono più sugli scudi. Alla fine del 2016, complessivamente, arriveremo a crescita positiva ma inferiore rispetto primo semestre». Quanto al welfare: «Siamo solo agli inizi: lavoreremo per trovare nuove esigenze e dare risposte».

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