Alberto Baban cede la sua Tapì

L'imprenditore ha venduto quasi il 100% dell'azienda al fondo italiano Wise. Resta in minoranza il socio e ceo Casini. "Il progetto è molto ambizioso - dice Baban - ora mi dedicherò al mio impegno sul territorio"

Cambio di proprietà per Tapì, azienda leader nella produzione di tappi sintetici, con sede a Massanzago in Provincia di Padova. Il pacchetto di maggioranza del gruppo, che nel 2016 ha fatturato a livello globale 40 milioni di euro, è da oggi di proprietà del fondo d’investimento Wisequity IV, di Wise Sgr. I fondatori del gruppo ed ex soci di maggioranza Alberto Baban e Nicola Mason, e il fondo Gradiente I, hanno infatti ceduto le proprie quote alla fondo di private equity  italiano promosso dalla Sgr fondata nel 2000, L’operazione è stata seguita dal partner di Wise Sgr Stefano Ghetti e da Marco Mancuso. Resta in società, con una quota di minoranza, Roberto Casini che assumerà la carica di amministratore delegato per assicurare la continuità aziendale. 
 

«Da azienda familiare – commenta l’ex presidente del gruppo e fondatore Alberto Baban – Tapì è ora diventata multinazionale tascabile. Una start-up nata da zero nel 2000 come Srl è arrivata a fatturare 40 milioni di euro nel 2016: dimensioni importanti che vanno ora accompagnate verso un’ulteriore fase di internazionalizzazione. Abbiamo creato, partendo dalle competenze del territorio, un marchio leader a livello globale che fonda sul Made in Italy il proprio posizionamento. Per replicare ulteriormente il modello però serviva una nuova spinta che la nuova proprietà assicura in toto: Wise è un fondo italiano che ha capito le potenzialità di Tapì e vuole creare un progetto ambizioso, molto ambizioso. La società ha il suo cuore in Italia e non potrà che essere così anche in futuro: il know how, il management e le funzioni di ricerca e sviluppo sono saldamente ancorati al territorio e al concetto di Made in Italy».

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