Agroalimentare: CariFvg mette sul piatto 230 milioni

Alle imprese del settore un plafond per la crescita utilizzabile in tre anni. La produzione di cibi e bevande genera un miliardo di valore con 20 mila addetti

SPILIMBERGO. Il rapporto tra mondo del credito, istituzioni e agricoltura, alla luce delle nuove risorse economiche e delle misure anti-crisi varate per rilanciare il settore è stato al centro dell’incontro promosso dalla Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia svoltosi ieri a Spilimbergo. Obiettivo dell’incontro presentare alle imprese e alle filiere dell’agroalimentare le risorse e le opportunità di accesso al credito nel quadro dell’accordo nazionale siglato a inizio anno dal Ministero dell’Agricoltura e da Intesa Sanpaolo.

Attraverso l’accordo il Gruppo bancario ha reso disponibile a livello nazionale un plafond di 6 miliardi di euro in tre anni per incentivare investimenti in innovazione, agevolare l’export e i processi di internazionalizzazione, favorire interventi di ricambio generazionale e di formazione delle risorse. All’agroalimentare del Fvg il patto mette a disposizione 230 milioni di euro in tre anni per promuovere la crescita e le opportunità di impiego lavorativo in un comparto strategico; l’insieme delle risorse e delle iniziative messe a punto da Intesa Sanpaolo e Mipaaf, infatti, potrebbe potenzialmente generare nel Friuli Venezia Giulia, 800 milioni di nuovi investimenti. il settore agro-alimentare, con circa 20 mila addetti e un miliardo di euro di valore aggiunto, evidenzia una elevata produttività e ottimi risultati all’estero. Negli ultimi anni, le esportazioni di prodotti agro-alimentari del Fvg sono cresciute a ritmi elevati e di poco superiori alla media nazionale, con risultati positivi diffusi a quasi tutte le produzioni (con il contributo importante del caffè e dei prodotti da forno).

La crescita è proseguita anche nel primo semestre 2016: +5,6% (22,3 milioni di euro in più). In prospettiva la competitività del sistema agro-alimentare del Friuli Venezia Giulia potrà essere sostenuta da una diffusione maggiore delle coltivazioni biologiche, dal potenziamento delle logiche di filiera, dal rafforzamento del livello delle competenze e dal ricambio generazionale nella manodopera. L’accordo si propone, inoltre, di facilitare l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dai Psr (Piani di sviluppo rurale) per il periodo 2014-2020 che assegna alla regione risorse pari a quasi 300 milioni di euro. Per favorire la ripresa nel nuovo contesto competitivo, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia ha inoltre deciso di rafforzare i benefici della moratoria prolungando di ulteriori 12 mesi il periodo di sospensione dei mutui, portando la misura a 24 mesi per l'intero settore agroalimentare.

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