A Nord Est è corsa ai minibond. Mercato potenziale da 2,8 miliardi

Oltre 1.100 aziende in Italia pronte a nuove emissioni. Veneto terzo per valore e secondo per numero imprese

Roberta Paolini
Improvement in line graph on stock market trading screen
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Non solo il Covid, il costo delle materie prime, la crisi della logistica mondiale, le tensioni geopolitiche, la politica restrittiva della Bce, gli shock economici finanziari importanti di questi ultimi anni non hanno piegato le imprese. Anzi, secondo Cerved Rating Agency il tessuto produttivo nazionale gode di buona salute, con oltre 1.100 imprese che potrebbero emettere fino a 15 miliardi di euro di minibond senza indebolire la loro struttura economico-finanziaria. E di questi, quasi la metà potrebbero essere “verdi”, a supporto di politiche di sostenibilità: 6,6 miliardi di mini green bond, grazie a 540 possibili emittenti che operano nei settori maggiormente esposti alla transizione ecologica ed energetica.

Il Nord Est in termini di potenziali operazioni è tra i principali territori, per un totale che potrebbe sfiorare i 3 miliardi di euro. Il Veneto è la terza regione italiana per possibili nuove operazioni di emissione, seguendo Emilia Romagna e Lombardia.

Cerved Rating Agency, l’agenzia di rating italiana specializzata nella valutazione del merito creditizio delle imprese e nella misurazione delle performance ESG, ha elaborato il suudio partendo dalle oltre 15mila società non finanziarie, ha individuato un campione adeguatamente rappresentativo dell'economia italiana in termini di settori, distribuzione geografica, dimensione, forma giuridica e struttura finanziaria, da cui ha estratto i dati della ricerca “Il potenziale del mercato minibond delle imprese italiane”.

«In un mercato del credito dominato dall'offerta bancaria - spiega Fabrizio Negri, amministratore delegato di Cerved Rating Agency - i minibond sono un’ottima opportunità, perché offrono alle PMI emittenti uno strumento di finanziamento aggiuntivo o alternativo e agli stakeholders un’interessante scelta di investimento verso le imprese private. Inoltre, la crescente attenzione alla sostenibilità ha avuto effetti tangibili anche sul mercato dei minibond, che sta diventando un'importante fonte aggiuntiva per sostenere la competitività delle PMI e favorirne la transizione verde: infatti, abbiamo riscontrato un significativo potenziale di emissione di mini green bond».

I minibond sono titoli di debito, per un massimo di 50 tipicamente emessi da piccole e medie imprese per diversificare le fonti di finanziamento e accedere al mercato degli investitori professionali, quindi, ai fini dell’indagine, Cerved ha selezionato dal campione solo società non finanziarie con ricavi compresi tra i 5 e i 500 milioni di euro, a cui sono stati poi applicati rigidi criteri finanziari in modo da ottenere i soggetti in grado di emettere minibond senza pregiudicare il proprio equilibrio economico-finanziario.

Scendendo poi nel dettaglio delle singole regioni, a guidare la classifica dei minibond è la Lombardia, con 312 possibili imprese emittenti e 5,06 miliardi di euro di potenziale: un sottoinsieme di 146 potrebbero poi emettere mini green bond, per un controvalore di 2,16 miliardi. Sempre sul podio troviamo il Veneto, con 180 aziende per 2 miliardi di emissioni potenziali (100 e 1,11 miliardi se si considera il focus green) e il Piemonte, con 144 società per 1,7 miliardi, seguite per numero di imprese (136) dall’Emilia Romagna, che tuttavia risulta seconda, con 2,31 miliardi, per possibili emissioni, di cui 0,73 green (50 emittenti). Il Friuli Venezia Giulia con 29 imprese ha un potenziale di 430 milioni di euro, di cui 170 milioni in minibond con un focus green, mentre il Trentino Alto Adige con 24 aziende può arrivare a cubare 350 milioni di euro di potenziali nuove emissioni, di cui 130 milioni focalizzate sul green.

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