19 settembre: atto finale di Coopca

Dopo 110 anni di vita, riconvocata l'assemblea che decreterà lo scioglimento della cooperativa. In luglio nulla di fatto perché mancavano alcuni documenti

Dopo il flop di luglio, il collegio dei liquidatori ci riprova: l’assemblea di CoopCa è in calendario per lunedì 19 settembre, alle 18, a Udine in via Sabbadini.

Nella sede della Regione sarà decretata la fine di una storia lunga 110 anni, la storia del baluardo della cooperazione in Carnia. E - c’è da scommetterlo - i malumori si faranno sentire. Perché se da un lato le donazioni di Coop Alleanza 3.0 (in tutto la metà delle somme contenute nei libretti) procedono senza intoppi, nessuno può dimenticare l’amarezza derivata dal tradimento.

In più dovrà essere chiarito a chi saranno addebitate le spese per la convocazione flop di luglio, naufragata per il mancato invio della documentazione secondo i tempi di legge. Il collegio dei liquidatori, composto da Giovanni Sgura, Paolo Rizza e Roberto Pittoni, porta di nuovo all’attenzione dell’assemblea i bilanci 2014 e 2015, oltre alla nomina del revisore legale dei conti e alla determinazione dei compensi (su questo punto sono attesi mal di pancia). Ma la prima proposta sarà lo scioglimento della società per la perdita del capitale sociale (come previsto dall’articolo 2545 del Codice civile), cui seguirà la determinazione del numero dei liquidatori e delle regole di funzionamento del collegio.

Saranno anche nominati i liquidatori con l’indicazione di coloro ai quali spetta la rappresentanza della società, saranno determinati i criteri in base ai quali dovrà svolgersi la liquidazione, poteri e compensi dei liquidatori. Nel caso in cui questa delibera non dovesse passare, allora si procederà allo scioglimento della società per deliberazione dell’assemblea (a essere chiamato in causa questa volta è l’articolo 2487 del Codice civile). Stando alle indicazioni che il Comitato dei soci aveva dato a luglio, arriveranno tre no sui bilanci 2014, 2015 e sullo scioglimento della società per perdita del capitale sociale. Sì invece allo scioglimento per deliberazione dell’assemblea.

Intanto, proprio in questi giorni la Procura chiuderà le indagini sul crac. Il procuratore aggiunto Raffaele Tito e il sostituto Elisa Calligaris notificheranno ai 17 indagati il capo d’imputazione definitivo. Fino a ora tutti - almeno quanti hanno deciso di rispondere ai magistrati - si sono difesi professando «massima trasparenza» nelle operazioni. Giacomo Cortiula, Giancarlo Veritti e Mauro Veritti sono i nomi più noti di una lunga lista stilata perché le operazioni immobiliari fatte a partire dal 2012 non convincono gli inquirenti. Sul fronte del concordato, invece, i dipendenti stanno incassando i Tfr così come promesso dal liquidatore giudiziale Paola Cella che già dopo Ferragosto aveva cominciato a disporre i bonifici dei compensi arretrati, in totale 8,9 milioni. I pagamenti in due tranche sono stati obbligati dal surplus di impegno chiesto al consulente del lavoro che ha elaborato tutti i dati dei dipendenti. Una premura ulteriore attuata per scongiurare possibili errori.
 

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