I vecchi olimpionici raccontano: a Cortina trenta video rivivono i fasti del passato
Da Tenley Albright a Armin Zoeggeler. Da Billy Mills a Federica Pellegrini e Tania Cagnotto, il Museo Olimpico e Una Montagna di Libri insieme per un caleidoscopio di avventure umane da scoprire o riscoprie

Tenley Albright che vola sul ghiaccio dello stadio a Cortina 1956 e vince l’oro, Armin Zoeggeler che da bambino scende in slittino i pendii del suo Alto Adige. Preservare le voci olimpiche per le future generazioni: è Words of Olympians, iniziativa di punta del Museo Olimpico che ha sede in Svizzera, a Losanna. Che attraverso quasi 900 interviste filmate, raccoglie le voci e i ricordi degli atleti olimpici che vantano collezioni di medaglie straordinarie o che hanno vissuto percorsi personali eccezionali, creando un archivio vivo di esperienze olimpiche.
Dall’incontro tra il Museo Olimpico, la sede ufficiale della più grande e completa collezione al mondo di patrimonio olimpico, e Una Montagna di Libri, festa della letteratura protagonista della stagione di Cortina d’Ampezzo, nasce, a pochi mesi dai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, Words of Olympians a Cortina.
Un’incredibile avventura tra le storie vere di decine di atleti olimpici: trenta brevi videoclip, del tutto inediti, selezionati e montati in collaborazione tra Cortina e Losanna negli ultimi mesi, in esclusiva per Cortina, in cui sportive e sportivi si raccontano, vengono proiettate per la prima volta agli incontri di Una Montagna di Libri.
Segnando così il più appassionante countdown alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Il progetto nasce da un’idea di Anna Volz, Strategic Partnerships and Promotion Senior Manager del Museo Olimpico, e Francesco Chiamulera, Responsabile di Una Montagna di Libri. Selezione e montaggio a cura di Joëlle Bertoncini, Stefania Nicolich, Jean-Louis Strangis.
Words of Olympians
Dietro ogni sportivo c’è un percorso personale, fatto di sogni, determinazione, ostacoli, trasformazioni e obiettivi. Words of Olympians porta alla luce queste storie umane, preservando l’esperienza vissuta dagli atleti come una potente forma di memoria culturale.
Manuela Di Centa che respira l’aria ghiacciata di Lillehammer ’94, la sfida olimpica che accompagna un padre e una figlia nella storia di Tania e Giorgio Franco Cagnotto, l’impegno di Nadia Comaneci e di Donna De Varona, l’emozione della cerimonia di inaugurazione secondo Federica Pellegrini, Picabo Street, Martin Fourcade, Marcella Filippi, Christine Goitschel, Patrick Singleton, Oleksandr Abramenko, Rok Flander. E ancora, la vittoria attraverso lo sport su ogni pregiudizio nelle parole del nativo americano Billy Mills. L’eterno dilemma tra vincere e partecipare. Derek Redmond che confessa: “vivrei sotto i ponti pur di avere quella medaglia”.
E il primo giapponese sugli sci a un’Olimpiade: era Chiharu Igaya, correva l’anno 1956, e si era, ancora una volta, all’ombra delle Tofane. E moltissimi altri. Ogni testimonianza di Words of Olympians rivela il lato umano dello sport — tra emozioni e valori condivisi — mentre offre un racconto personale e collettivo dei Giochi. Avviata nel 2009, la collezione conta oggi quasi 900 interviste con atleti che hanno partecipato ai Giochi, da Berlino 1936 fino a Parigi 2024.
Words of Olympians celebra la diversità della comunità olimpica, raccogliendo storie che provengono da continenti, discipline e generazioni diverse; documenta i cambiamenti nel tempo, riflettendo l’evoluzione dei Giochi Olimpici e dello sport; collega passato e futuro, ispirando nuove generazioni attraverso valori condivisi e saggezza maturata con l’esperienza; umanizza la storia olimpica aggiungendo voce, emozione e profondità ai reportage ufficiali. Insieme, queste voci offrono una testimonianza universale e duratura di ciò che i Giochi Olimpici rappresentano, non solo in ambito sportivo, ma anche nella vita.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici.
Teo e Chiamulera: “Un privilegio collaborare”
“Ogni atleta olimpico porta con sé una storia che va oltre il campo di gioco”, afferma la Direttrice del Museo Olimpico, Angelita Teo. “Attraverso Words of Olympians, rendiamo omaggio a questi percorsi e allo spirito umano che li anima. Collaborare con Una Montagna di Libri è stata una scelta naturale. Insieme, abbiamo selezionato 30 interviste dal nostro archivio da condividere come parte di questa celebrazione delle parole e della memoria. Al Museo Olimpico, manteniamo viva l'eredità dei Giochi attraverso la cultura, l'educazione e la narrazione. Ci auguriamo che questa collaborazione avvicini le persone allo spirito olimpico, in vista dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026”.
“È stato un privilegio lavorare alla cura delle straordinarie interviste che compongono la collana Words of Olympians”, afferma il responsabile di Una Montagna di Libri, Francesco Chiamulera.
“Ascoltare gli atleti raccontare le loro storie con le loro voci ed entrare in contatto con l'intera gamma di emozioni ed esperienze olimpiche è un'opportunità rara, che siamo certi coinvolgerà profondamente il pubblico che riempie le sale di Una Montagna di Libri ogni estate e inverno, con oltre 20.000 partecipanti. Da ora fino ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, il nostro obiettivo è esattamente questo: dare luce alle storie di sport e portare in primo piano l'esperienza vera e autentica degli atleti”.
Lanciata nel 2009 (lo stesso anno di Words of Olympians), Una Montagna di Libri celebra la sua 32a edizione nell’estate 2025 e la sua fama ha oltrepassato le Dolomiti. È stata una delle primissime sedi delle Olimpiadi Culturali di Milano Cortina 2026.
“Il festival rappresenta uno straordinario esempio di come la cultura possa essere motore di partecipazione, riflessione e coesione”, dichiara Domenico De Maio, Education and Culture Director Milano Cortina 2026. “In vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, questo evento si fa portavoce di un'Italia che si racconta attraverso parole, storie e idee. Le Olimpiadi della Cultura sono il nostro modo di dire che lo sport non è solo competizione, ma anche cultura, educazione e visione del futuro”.
Riproduzione riservata © il Nord Est