Sulla tavola da snowboard a caccia di medaglie olimpiche
Dall’olimpionica Moioli alle bellunesi Caffont e Dalmasson: il movimento è in pieno sviluppo e promette grandi imprese

Sogni azzurri, sogni veneti per Milano Cortina 2026. Sono i sogni – ma forse è meglio definirli obiettivi – della tavola, la tavola dello snowboard, disciplina che fin qui ha regalato soddisfazioni non da poco agli sport invernali e allo sport tutto del Belpaese.
Snowboardcross
A cominciare, ça va sans dire, dall’oro che la bergamasca Michela Moioli si è portata a casa ai Giochi del 2018, quelli disputati sulle nevi coreane di Pyeongchang. Un oro che nella bacheca dell’atleta lombarda, portacolori del Centro sportivo Esercito e riferimento assoluto dello snowboardcross, fa bella mostra di sé insieme all’infinità di allori arrivati in Coppa del Mondo (tre le Coppe conquistate) e ai Mondiali.
A proposito di Mondiali, lo scorso marzo Michela si è messa al collo l’oro iridato a quelli di Sankt Moritz, l’unico trionfo che mancava al suo palmarès.
Snowboard alpino
Ma la tavola azzurra non è solo snowboardcross. È anche parallelo o, se preferite, snowboard alpino. Eccome se lo è. La passata stagione il movimento azzurro ha fatto cose che resteranno negli annali: una vera e propria corazzata, quella guidata dal direttore tecnico Cesare Pisoni.
Una macchina da guerra che si è portata a casa, su tutto, la vittoria della classifica generale finale della Coppa del Mondo, grazie allo spunto di Maurizio Bormolini, alpino di Livigno che, ci piace ricordare su queste pagine, si è formato agonisticamente allo Ski College Veneto di Falcade, la struttura per studenti-atleti che dall’inizio degli anni Novanta a oggi ha sfornato più di qualche campione: Pietro Piller Cottrer e Magda Genuin, nello sci di fondo, Giovanni Franzoni nello sci alpino, per limitarci a tre nomi.
Corazzata, dicevamo, l’Italia dello snowboard alpino. Diamo qualche numero. Nella stagione 2024-2025 gli azzurri e le azzurre si sono assicurati il primo posto nella classifica per nazioni con 5. 550 punti, distanziando nettamente Austria (fermatasi a 4. 789) e Germania (2. 653 punti). 27 sono stati i podi arrivati in Coppa del mondo. Di questi, dieci sono stati i successi. È da sottolineare che i 27 podi sono stati conquistati da dieci diversi atleti: una dimostrazione di forza mostruosa, che ha letteralmente piegato la concorrenza con il trionfo individuale di Maurizio Bormolini nella classifica generale che tiene conto di entrambe le specialità (oltre che in quella di gigante parallelo) e al secondo posto di Gabriel Messner e al terzo di Daniele Bagozza nello slalom parallelo.
Nel bilancio della stagione 2024-2025, ci sono anche l’oro dell’immortale Roland Fischnaller (classe 1980! ) nel gigante parallelo, l’oro della coppia Maurizio Bormolini–Elisa Caffont nella prova a squadre, l’argento di Gabriel Messner e Jasmin Coratti nello stesso format e il bronzo di Aaron March nello slalom parallelo. Come sottolinea lo stesso Pisoni, «la squadra ha dimostrato per tutta la stagione di essere un punto di riferimento dell’intero movimento e questi risultati sono il miglior trampolino di lancio in vista delle stimolanti sfide che ci attendono il prossimo anno, culminanti con le Olimpiadi».
Le regine bellunesi
In questo quadro, un ruolo di primo piano spetta a due atlete venete, protagoniste dello snowboard alpino. Una è la citata Elisa Caffont, l’altra Lucia Dalmasso. Possono sognare, Elisa e Lucia.
Elisa Caffont, bellunese di Cavarzano (anche se da qualche anno vive a Livigno) è un’atleta del Centro sportivo Esercito. Classe 1999, è cresciuta agonisticamente allo Ski College di Falcade. Ha esordito in Coppa del Mondo nel dicembre del 2018. Sono poi arrivati l’arruolamento al Centro Sportivo Esercito (2019) e l’inserimento nella squadra azzurra di Coppa del Mondo.
Un serio infortunio al ginocchio le ha fatto saltare le Olimpiadi di Pechino e perdere un’intera stagione. Tornata ad alti livelli, ha conquistato il primo successo in Coppa Europa (nel gigante parallelo di Bukovel, in Ucraina, nel gennaio del 2022) e il primo podio individuale in Coppa del Mondo, nel gigante parallelo di Simonhöhe (Austria), il 27 gennaio del 2024. La scorsa stagione è stata la sua migliore (fin qui): nona nella classifica generale di Coppa, ha vinto il titolo iridato del team event insieme a Bormolini.

Lucia Dalmasso, agordina di Falcade, classe 1997, finanziera, ha iniziato a gareggiare nello sci alpino per poi convertirsi allo snowboard. Al suo attivo c’è già una partecipazione alle Olimpiadi (quelle di Pechino 2022) e ci sono anche due vittorie in Coppa del Mondo, entrambe in gigante ed entrambe nel 2024: quella di Scuol (Svizzera) a gennaio e quella di Yanqing (Cina) a dicembre.
L’atmosfera dei cinque cerchi l’ha già assaporata un altro atleta veneto, il vicentino Tommaso Leoni. Atleta esperto (classe 1991), portacolori del Centro sportivo Esercito, Leoni è uno dei protagonisti azzurri dello snowboardcross. Ha già vestito l’azzurro ai Giochi (2014 e 2018) e vuole rivestirlo il prossimo anno. —
Riproduzione riservata © il Nord Est