Le criptovalute di Musk e la Triestina: House of Doge è il principale azionista
House of Doge, legata ad attività di Elon Musk, diventa azionista: i dettagli dell’operazione non sono stati però ancora definiti. Cosa sappiamo finora

«La Dogecoin Foundation attraverso il suo braccio operativo House of Doge è diventato il principale azionista del club attraverso la controllata Dogecoin Ventures». L’incipit del comunicato diffuso dalla Triestina Calcio 1918 ha avuto l’effetto di una bomba.
Non solo perché Dogecoin è legata a delle attività di Elon Musk (il presidente della Doge Foundation è avvocato dell’arcimiliardario) ma anche perché per la prima volta in Europa il mondo finanziario delle criptovalute entra nel calcio.

Un tanto basta a far sognare. I dettagli dell’operazione tuttavia non sono stati definiti o comunque non sono stati divulgati e la prudenza non è mai troppa.
Il quadro
Dalla situazione prefallimentare di giugno a oggi si è mosso molto e la sopravvivenza dell’Unione è un dato di fatto. Il tutto nasce dal prestito garantito di quasi 4 milioni a Lbk dagli investitori raccolti da Adam Rothstein. Tra questi anche Dogecoin Foundation.
Da quella manovra finanziaria, dopo il mancato rimborso della prima rata da parte di Rosenzweig (ancora presidente anche se dimissionato), parte l’impegno che in concreto si è materializzato nei denari arrivati per evitare la scomparsa dell’Unione.
«Questa operazione rivoluzionaria segna l’integrazione diretta nella propria struttura – si legge nella nota – di un veicolo di commercializzazione legato alle criptovalute, per la prima volta in un club calcistico europeo. Dogecoin è una valuta digitale decentralizzata e open-source, lanciata nel dicembre 2013 dagli ingegneri informatici Billy Markus e Jackson Palmer. Nata inizialmente come parodia del settore cripto, Dogecoin si è rapidamente affermata come un asset globale di rilievo, sostenuto da una delle comunità più vaste e appassionate del settore.
«La sua rilevanza culturale e credibilità sono cresciute notevolmente negli ultimi anni, spinte anche dal riconoscimento mainstream e dall’adozione come metodo di pagamento da parte di aziende guidate da Elon Musk, come Tesla».
Investitori e obiettivi
Insomma un pianeta con liquidità multimilionaria si è avvicinato all’Unione forse nel suo momento di crisi economica tra i peggiori della sua storia ultracentenaria. Perché dopo un anno e mezzo di vacche grasse i 25 milioni di Lbk sono stati bruciati e la Triestina è stata portata avanti con iniezioni di cash a singhiozzo compromettendo l’attività presente e futura del club.
I punti di penalizzazione inflitti a ripetizione per le inadempienze nei pagamenti di giocatori, enti previdenziali ed erario sono la logica conseguenza dei denari che almeno da inizio anno non sono più affluiti con continuità dal fondo Lbk alle casse di piazzale Azzurri d’Italia. Ma qual è l’obiettivo dei nuovi potenziali investitori?
«House of Doge è stata fondata per accelerare l’espansione di Dogecoin oltre le sue origini – spiega il comunicato – , con un focus su partnership, integrazione nei sistemi di pagamento, tokenizzazione e attivazioni culturali. L’investimento in Us Triestina Calcio 1918 rappresenta oggi il passo più ambizioso di Dogecoin nel calcio europeo, posizionando House of Doge come leader nella convergenza tra asset digitali e sport tradizionale».
A spiegare l’intento più nel dettaglio sono le parole di Marco Margiotta, ceo di House of Doge: «Il nostro investimento in Us Triestina Calcio 1918 va ben oltre il calcio. Si tratta di connettere la comunità globale di Dogecoin con uno dei club più storici d’Europa e dimostrare che gli asset digitali possono generare valore, cultura e passione nel mondo reale. Vogliamo rafforzare il legame tra il club e la città di Trieste, celebrandone la ricca storia e la vivace comunità locale. Unendo i fedeli tifosi della Triestina con la rete globale di Dogecoin, puntiamo a creare un movimento condiviso che unisca l’orgoglio locale con l’innovazione globale. Questo è il primo passo per portare lo spirito di Dogecoin nel cuore del gioco più popolare al mondo».
Nel comunicato House of Doge ha spiegato anche quale sia l’importanza del territorio per la buona riuscita del business – «Riteniamo lo sport una delle piattaforme più potenti per accelerare l’adozione di Dogecoin. Diventando il principale azionista di Us Triestina Calcio 1918, House of Doge non solo scrive la storia del calcio europeo, ma prepara anche il terreno per integrare Dogecoin nella vita quotidiana. Parallelamente alla nostra espansione internazionale, vogliamo anche investire a livello locale: Trieste e la sua comunità sono al centro di questo percorso, e il nostro impegno è costruire un ponte tra la passione della gente del posto e l’energia dei sostenitori di Dogecoin in tutto il mondo».
Non tutto è definito
La comunicazione di Docoin non lascia spazio a equivoci sull’impegno nei confronti della Triestina Calcio e la disponibilità all’investimento. Ma l’operazione sul piano tecnico non è ancora stata realizzata in tutti i passaggi.
Si attende nei prossimi giorni la ricostituzione del Consiglio di Amministrazione di Lbk e la nomina del nuovo presidente di Us Triestina Calcio 1918. Nel frattempo è bene non dimenticare la scadenza di martedì (Inps e Irpef relativi a maggio e giugno, circa 1,5 milioni).
La Triestina a fine maggio sembrava morta, a luglio indirizzata a un fallimento, ora le prospettive ci sono e sembrano anche allettanti per la città e per i tifosi. Tutti ora ad attendere le comunicazioni dei nuovi investitori. Con i piedi per terra.
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