Arriva la tempesta solare, la notte del Nordest si accende con l’aurora boreale: cosa sta succedendo

Nella notte tra l’11 e il 12 novembre i primi avvistamenti nell’area prealpina. Nessun rischio diretto per la salute, possibili blackout e problemi alle reti di comunicazione

La redazione
L'aurora boreale a Piancavallo, immortalata da Roby Stradella
L'aurora boreale a Piancavallo, immortalata da Roby Stradella

La notte che si illumina, in un tripudio di luci e di colori. Come in gran parte d’Europa anche i cieli del Nordest si sono trasformati per qualche ora in una piccola area della Lapponia, regalando lo spettacolo dell’aurora boreale.  Nella mattina del 12 novembre sui social impazzano infatti le immagini di professionisti e curiosi che hanno voluto immortalare un eventi quasi unico a queste latitudini. 

 

Nella notte tra l’11 e il 12 novembre, infatti, nei nostri cieli si è registrata una tempesta geomagnetica molto intensa (denominata “Cannibale”, classificata come G4, in una scala in cui il massimo è rappresentato da G5. Ovviamente, le aree dove si è vista più nitidamente questa aurora sono quelle montane, dove minori è il disturbo delle luci artificiali. Nel Triveneto, gli avvistamenti più numerosi sono avvenuti nell’area delle Prealpi Bellunesi e, in Trentino Alto Adige, sul Plan de Corones.

Cosa sta succedendo

Come detto, si tratta di una tempesta geomagnetica molto potente. Nei nostri cieli si è verificata un’espulsione di materia sotto forma di plasma (in linguaggio tecnico chiamate espulsioni di massa coronale o Cme) una delle quali è stata accompagnata dal brillamento solare più forte del 2025. Quando tali particelle cariche provenienti dal Sole interagiscono con le molecole dell’atmosfera terrestre danno vita al fenomeno delle luci polari. Durante i periodi di robusta attività solare, come questo, queste luci si spingono più a sud e diventano visibili anche lontano dai poli.

Piancavallo (foto di Roby Stradella)
Piancavallo (foto di Roby Stradella)

I brillamenti sono nati nei giorni scorsi da alcune macchie solari (aree più scure sulla superficie solare), particolarmente intense, legate al periodo di massimo solare, il punto più attivo del ciclo di 11 anni del Sole, durante il quale le eruzioni magnetiche diventano più frequenti. La macchia solare che ha originato questi brillamenti è denominata AR4274.

«La tempesta è in corso da diverse ore e ha avuto un inizio molto rapido», ha detto all'Ansa Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste. «A provocarla sono state due Cme arrivate una dopo l'altra nella giornata dell'11 novembre e ora è atteso l'arrivo anche di una terza Cme, vedremo come si evolve la situazione».

Le possibili conseguenze

Niente paura. Queste tempeste geomagnetiche non rappresentano in alcun modo un rischio diretto per la nostra salute o per quella degli animali. Le uniche possibili criticità sono legate a blackout, malfunzionamenti alla rete elettrica e anomalie nei sistemi di navigazione o di ricezione dei segnali Gps. Va specificato, in ogni caso, che molto raramente una tempesta geomagnetica provoca conseguenze simili.

 

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