Turismo cafone, sulle Dolomiti tornano l’eliski e le polemiche

Gli ambientalisti protestano: «La Fondazione Unesco ci sta tradendo». La nuova frontiera, i trasferimenti da comprensorio a comprensorio, in elicottero deluxe. Le leggi diverse, rispettate o disattese. E i territori che fanno finta di non vedere

Francesco Dal Mas
L'eliski fa sempre molto discutere
L'eliski fa sempre molto discutere

Assieme all’eliski, gli elicotteri per trasportare gli sciatori dall’albergo alla pista, volano anche pesanti proteste. Sia degli ambientalisti che accusano la Fondazione Unesco di tradimento («Non ha fatto vietare i voli»), che degli operatori turistici: «Non abbiamo voluto l’Unesco per proteggere le zanzare meccaniche», tuona Leandro Grones, albergatore ad Arabba e già sindaco di Livinallongo.

Esplode, dunque, la rivolta contro i voli turistici, ma anche contro la Fondazione Dolomiti Unesco che fino ad oggi non ha convinto le istituzioni a vietarli. La polemica è causata anche da un annuncio Internet: “Heliunion vi propone voli mozzafiato in elicottero. Il Lago di Garda e le Dolomiti”, ma anche “l’impianto di risalita più veloce del mondo”. Ovvero l’eliski. Da Cortina o dall’Averau. Dal Civetta o dal Passo Fedaia e dalla Marmolada. Dal Rifugio Cherz, sopra Arabba, al rifugio Pralongià.

“Con il nostro elicottero vi portiamo sulle piste da sci circondate dal paesaggio mozzafiato delle Dolomiti direttamente dal vostro hotel, senza ingorghi edisagi”, si legge ancora nell’offerta. Non solo: “Nella stagione invernale offriamo voli di trasferimento da stazione sciistica a stazione sciistica. Volate con noi nelle famose località sciistiche come Alta Badia (Sella Ronda), Val Gardena, Cortina d'Ampezzo, Obereggen, Plan de Corones, St. Anton, Saalbach, Courchevel e molte altre”. 

«Servono leggi più severe»

Poteva passare inosservata la nuova offerta a quel mondo ambientalista che da anni si batte contro l’eliski?

Gigi Casanova, presidente di Mountain Wilderness, non solo protesta, ma chiama in causa la Fondazione Dolomiti Unesco: «Basta violazioni, basta promesse tradite. Il percorso partecipato che aveva portato al piano di gestione del patrimonio naturale Unesco delle Dolomiti si era chiuso con un impegno chiaro: stop ai voli turistici sugli ecosistemi più fragili delle Alpi, in attesa di una normativa nazionale più severa anche Veneto e Friuli Venezia Giulia avrebbero adottato le stesse tutele già previste dalle Province di Trento e Bolzano».

A garantirne il rispetto – secondo gli ambientalisti – doveva essere la Fondazione Dolomiti Unesco: «Oggi possiamo dirlo senza mezzi termini: quelle promesse sono state tradite. La Fondazione non solo non ha difeso il patrimonio che dovrebbe rappresentare, ma ha lasciato campo libero a ogni abuso. Il risultato? Sulle Dolomiti si vola come e quando si vuole, senza controlli, senza limiti, senza alcun rispetto per la fauna, per il diritto al silenzio, per chi vive e cammina in queste montagne».

In Trentino e in Veneto – dal Monte Bondone a Cortina – si arriva perfino a portare neve in quota con l’elicottero, una pratica assurda e inaccettabile in piena crisi climatica.

«È la fotografia di un territorio dove l’arroganza umana sembra non conoscere confini: gli impiantisti e gli operatori turistici si comportano da padroni, mentre le istituzioni si piegano ai loro interessi e abbandonano la difesa dei beni comuni. La cultura della montagna – il limite, il rispetto, la responsabilità – è stata cancellata».

L’ultima provocazione

proposta volo con l'elicottero eliski in cima a una pista: nuovo pacchetto per i vip di Cortina, il servizio offerto a caro prezzo per chi vuole evitare la fila agli impianti di risalita
proposta volo con l'elicottero eliski in cima a una pista: nuovo pacchetto per i vip di Cortina, il servizio offerto a caro prezzo per chi vuole evitare la fila agli impianti di risalita

L’ultima «provocazione» – così viene definita – arriva da Heliunion, che pubblicizza voli brevi, lunghi e personalizzati attorno ai luoghi simbolo delle Dolomiti. «Se è autorizzata, è gravissimo. Se non lo è, è una violazione palese del regolamento della stessa Fondazione. Il consiglio direttivo di Mountain Wilderness Italia è sconcertato: le Dolomiti stanno diventando un prodotto da vendere al miglior offerente, un territorio svuotato di visione e progettualità naturalistica, privo di un’etica del limite. Una desolazione che investe anche la credibilità delle nostre istituzioni regionali». Casanova chiede «un immediato cambiamento di rotta; che il patrimonio Unesco venga finalmente rispettato».

Ma ci sono anche singoli operatori turistici a protestare, come l’albergatore Leandro Grones di Arabba, già sindaco di Livinallongo: «L’Unesco ha riconosciuto le Dolomiti non perché zeppe di elicotteri per turisti, ma per aspetti naturali, paesaggistici e anche culturali, dove la zanzara a motore non era annoverata tra i mezzi di trasporto. É troppo facile richiamare turisti danarosi con lo specchietto Unesco e poi proporre eliski per l’inverno o la Lamborghini da noleggiare direttamente in albergo per annerire di gomma bruciata i tornanti dei passi dolomitici. È urgente intervenire prima che degeneri questo malcostume che nel tempo senz’ombra di dubbio si ritorcerà su economia turistica e comunità che vivono le Dolomiti. Lusso, ostriche e champagne, qui, vanno ben calibrati».

Grones chiude chiedendo: «E dove sono i controlli? Bolzano ha regolamentato il volo turistico. Sta vigilando perché non degeneri?».

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