Cicloturismo, fenomeno in crescita: in Italia vale 89 milioni di visite nel 2024

Sempre più turisti optano per una vacanza su due ruote: in Italia nel 2024 ne sono stati registrati 89 milioni, per un impatto di circa 9,8 miliardi di euro. Tra le ciclovie più “cliccate” c’è la Pedemontana che attraversa il Friuli-Venezia Giulia

Lorenzo Borghero
La ciclabile Ostiglia è uno tra i percorsi preferiti dai ciclisti
La ciclabile Ostiglia è uno tra i percorsi preferiti dai ciclisti

Nel 2024 sono stati 89 milioni le presenze generate dal cicloturismo in Italia. La crescita del fenomeno si conferma costante, non sono più solo gli appassionati a optare per questo tipo di vacanza, ma è «un’esperienza turistica trasversale, in grado di attirare un pubblico più ampio»,  spiega Loretta Credaro, presidente dell’Isnart, l’Istituto nazionale ricerche turistiche.

Da quanto emerge nel rapporto “Viaggiare con la bici 2025”, condotto da Isnart e Unioncamere il cicloturismo rappresenta circa il 10% del totale dei turisti in Italia.

 

Cicloturismo: un fenomeno ad alto impatto economico

Rispetto al 2023, peraltro, i cicloturisti che percorrono gli itinerari italiani sono aumentati di circa il 54%. Un cambiamento che porta i suoi frutti anche dal punto di vista economico: l’impatto è stimato intorno ai 9,8 miliardi di euro, con un incremento del 76%. Più della metà degli oltre 5mila turisti intervistati per l’indagine di Isnart e Unioncamere hanno dichiarato una situazione economica almeno medio-alta.

Le fasce più coinvolte in questo ambito sono infatti millennial e generazione X: in totale le persone tra i 30 e i 60 anni rappresentano l’82% dei cicloturisti.

Le due generazioni, in particolare quella X, sono quelle con maggiori capacità di spesa. Motivo per cui il cicloturismo ha un potenziale economico molto elevato. A livello di spesa la media pro capite giornaliera dei turisti italiani, che si attesta intorno ai 69 euro, rimane stabile, mentre aumenta quella degli stranieri: si passa dai 104 euro del 2023 ai 132 euro del 2024.

Il cicloturismo in Veneto e Friuli-Venezia Giulia

Gli stranieri, tuttavia, sono ancora in netta minoranza rispetto ai cicloturisti italiani e dal Veneto proviene la maggior parte dei turisti che scelgono di percorrere un itinerario in sella alla bicicletta. Un aspetto che tradisce, secondo il rapporto, una scarsa attrattività per l’utenza internazionale, scoraggiata da alcune componenti strutturali. In primis, lo studio rileva la mancanza di azioni promozionali adeguate in grado di incentivare i turisti stranieri.

Le ciclovie di Veneto e Friuli-Venezia Giulia analizzate nel rapporto presentano tendenze e problematiche  in linea con le altre otto studiate in tutta la penisola.

Sulla Garda-Venezia gli utenti hanno riscontrato problematiche relative al trasporto ferroviario riservato ai cicloturisti e alla segnaletica stradale.

Gli aspetti che invece soddisfano maggiormente sono la manutenzione della ciclovia e il contesto naturale in cui si immerge il percorso. Positivi anche i dati sul noleggio della bici: il 25% lo affitta a destinazione, il 5% in più rispetto alle altre analizzate.

La Pedemontana Friulana, che attraversa la regione da Sacile a Gorizia, è sul podio (terzo posto) nella classifica dei percorsi più cliccati sulla testata specializzata Bikeitalia nell’ultimo anno.

La Pedemontana è lunga 180 km ed è l’ideale per un viaggio di 2-3 giorni e viene apprezzata ampiamente per segnaletica, mappe e app per percorsi, rivelandosi quindi tra le preferite dai cicloturisti, anche per la possibilità di visitare cantine e e frantoi. La Pedemontana si conferma peraltro la terza ciclovia in cui i turisti spendono di più per l’alloggio: 97,50 euro.

Il rapporto “Viaggiare con la bici 2025” ha premiato anche 13 aziende virtuose, in grado di dare visibilità a zone marginali in Italia. Fra queste l’azienda padovana Bike Park è riuscita a valorizzare il cicloturismo sulla ciclabile Treviso-Ostiglia, partendo da zero. Negli anni il progetto è stato sviluppato dalla famiglia Trevisan e oggi propone 100 bici dislocate anche negli agriturismi del territorio, oltre che punti ristoro e servizi quali animazione, concerti e cinema all’aperto.

I fiori all’occhiello e gli aspetti da migliorare

I turisti si mostrano particolarmente soddisfatti per il contesto naturale e le bellezze paesaggistiche offerte dalle ciclovie italiane. Particolarmente apprezzata la possibilità di compiere escursioni e visitare i borghi circostanti. Anche l’accoglienza riservata viene valutata bene: la voce “cortesia ed ospitalità della popolazione locale” ha raccolto una media voto di 8 su 10.

Il fenomeno del cicloturismo rimane dunque in crescita, ma sul territorio italiano rimangono alcuni aspetti da migliorare: i punti di ristoro, considerati validi, devono essere potenziati e aumentati, proprio in risposta all’incremento di turisti.

Oltre al potenziamento del servizio di trasporti, i turisti richiedono anche una migliore “offerta culturale integrata per l’utenza cicloturistica”. La media voto rimane comunque piuttosto alta: 7,6 su 10.

A questo proposito il rapporto propone una politica di valorizzazione del cicloturismo a livello nazionale, armonizzando le norme regionali. Così si velocizzerebbe “l’iter per la definizione della figura della guida cicloturistica”. Un altro capitolo fondamentale è quello della sicurezza di chi pedala: servono “coerenti interventi normativi”.

Il rapporto

 

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