Il nuovo Testamento di Giandomenico Tiepolo
La studiosa americana Gealt ha raccolto in un libro i disegni religiosi realizzati negli ultimi anni di vita dell’artista nella villa di Zianigo: un’opera rimasta però quasi sconosciuta per due secoli

Un puzzle artistico ricostruito che riguarda gli ultimi disegni che Giandomenico Tiepolo compose nella sua villa di Zianigo, presso Mirano. A ricomporlo è stata la professoressa Adelheid M. Gealt, una delle massime studiose del pittore veneziano, direttrice emerita del Museo d’Arte di Bloomington (Indiana) recentemente nominata presidente onoraria del Centro studi e documentazione Tiepolo di Mirano.
Gealt ha individuato, catalogato e pubblicato i disegni religiosi realizzati dall’artista nella villa di famiglia a Zianigo. Qui, assecondando i propri interessi e lavorando in isolamento, Giandomenico, negli ultimi anni della sua vita, affrontò l’impresa di raccontare in modo più dettagliato di quanto fosse mai stato fatto prima la storia dei primi anni del Cristianesimo, cominciando dalla vita di Gioacchino e Anna (i nonni materni di Gesù) fino agli atti degli Apostoli Pietro e Paolo (i primi fondatori della chiesa).
Un’opera rimasta però quasi sconosciuta per due secoli, poiché i disegni furono venduti singolarmente poco dopo la morte dell’artista avvenuta nel 1804, non venendo mai pubblicata o esposta in modo unitario: ricercati dai collezionisti come immagini singole del grande artista, non venendone compreso il contesto, i disegni non furono così mai apprezzati come parte di una narrazione più ampia.
Localizzare, identificare e documentare i disegni, ha richiesto alla dottoressa Gealt anni di ricerche, un lavoro finalizzato a restituire il senso dell’opera e reso possibile anche grazie alla collaborazione con il professor George Knox, purtroppo recentemente scomparso.
Ne è nato il volume Domenico Tiepolo. A new Testament, edito da Università dell’Indiana Press. Il cuore del libro è costituito dalle riproduzioni a colori di tali disegni ordinati seguendo la narrazione del Nuovo Testamento. Una copia del volume è stata recentemente donata dalla dottoressa Gealt al Centro studi e documentazione Tiepolo del Comune di Mirano, significativo e prestigioso contributo per la biblioteca specializzata di cui lo stesso è dotato.
Il Centro, diretto da Mario Esposito, opera nella Barchessa di Villa Giustinian Morosini “XXV Aprile” al fine di promuovere la conoscenza dell’arte tiepolesca, considerato il fatto che Giandomenico Tiepolo e il più noto padre Giambattista avevano scelto questo territorio, e Zianigo in particolare, quale luogo per erigere la loro dimora estiva e dal quale trarre ispirazione e dove hanno lasciato importanti segni della loro maestria.
La serie di disegni è composta da 313 fogli che rappresentano meditazioni su queste antiche storie: ripreso il loro posto all’interno della serie epica, i disegni si rivelano per quello che era l’intenzione dell’artista, un’opera straordinaria, un meraviglioso insieme di personale spirito religioso, creatività artistica, consapevolezza culturale e politica, ricerca storica e studio biblico.
A questo proposito, è interessante notare come la sua carriera fosse iniziata proprio con la creazione di un ciclo di pittura sacra: nel 1747, infatti, a soli 20 anni, ricevette la commessa per dipingere le Quattordici Stazioni della via Crucis per la chiesa di San Polo a Venezia. Oggi 138 di questi disegni sono conservati, non visibili al pubblico, al museo del Louvre, raccolti in un album noto come “Recueil Fayet”, poiché fu acquistato nel 1833 a Venezia, in un negozio di piazza San Marco, da Jean Fayet Durand, uomo d’affari e amante dell'arte, e poi donato al museo.
Una seconda grande raccolta di questi disegni (169) si dice sia stata acquistata in Italia presumibilmente nello stesso periodo da Victor Luzarche, cittadino francese e per un certo periodo sindaco di Tours, e poi venduti in ogni parte del mondo. Altri sei sono registrati senza illustrazioni, per un totale di 313 elementi che solo nelle riproduzioni presenti nel volume realizzato con grande pazienza e competenza da Adelheid Gealt e George Knox possono essere apprezzati nel loro insieme.
Un volume che testimonia il formidabile legame che si era creato, e che ancora oggi si conserva, tra la famiglia Tiepolo e Mirano, dove sono numerose le opere dell’artista. Un legame che l’amministrazione comunale è intenzionata a valorizzare nel 2027, in occasione dei trecento anni dalla nascita di Tiepolo. —
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