Morta Koyo Kouoh, prima curatrice africana Biennale Arte
Koyo Kouoh, prima curatrice africana chiamata a dirigere la Biennale Arte di Venezia, è scomparsa pochi giorni prima dell’annuncio ufficiale del tema dell’edizione 2025

Koyo Kouoh, curatrice e critica d’arte originaria del Camerun, è scomparsa a pochi giorni dalla presentazione ufficiale del titolo e del tema della 61ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, che avrebbe dovuto guidare. La sua nomina era stata annunciata dal cda della Biennale nel dicembre 2024.
In questi mesi Kouoh aveva lavorato con “passione, rigore e visione” alla costruzione della nuova edizione della Mostra, che sarebbe stata presentata il 20 maggio. Figura di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea africana e internazionale, Kouoh era nota per il suo impegno nel promuovere voci e narrazioni fuori dai canoni occidentali.
«La Biennale di Venezia tutta – conclude la nota ufficiale – si stringe con affetto alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che hanno condiviso con lei un percorso di ricerca e di pensiero critico sull’arte contemporanea».
La carriera
Koyo Kouoh ha organizzato mostre significative come "Body Talk: Feminism, Sexuality and the Body in the Works of Six African Women Artists", presentata per la prima volta a Wiels a Bruxelles, in Belgio, nel 2015. Ha curato "Still (the) Barbarians", la 37/a edizione di Eva International, la Biennale d'Irlanda a Limerick nel 2016 e ha partecipato alla 57/a Carnegie International a Pittsburgh, Pennsylvania, Stati Uniti, con il progetto espositivo ampiamente documentato "Dig Where You Stand" (2018), una mostra nella mostra, tratto dalle collezioni dei Carnegie Museums of Art and Natural History. Ha curato il Programma Educativo e Artistico di 1-54 Contemporary African Art Fair a Londra e New York dal 2013 al 2017.
È stata l'iniziatrice del progetto di ricerca "Saving Bruce Lee: African and Arab Cinema in the Era of Soviet Cultural Diplomacy", co-curato con Rasha Salti presso il Garage Museum of Contemporary Art a Mosca, Russia, e la Haus der Kulturen der Welt a Berlino, Germania (2015-2018). Attiva nel campo critico della comunità artistica in una prospettiva panafricana e internazionale, Kouoh vanta una lunga lista di pubblicazioni, tra cui "When We See Us: A Century of Black Figuration in Painting" (2022), uscito in occasione della mostra omonima aperta al Zeitz Mocaa nel novembre 2022; "Shooting Down Babylon" (2022), la prima monografia sull'opera dell'artista sudafricana Tracey Rose; "Breathing Out of School: Raw Académie" (2021); "Condition Report on Art History in Africa" (2020); "Word!Word?Word! Issa Samb and The Undecipherable Form" (2013); e "Condition Report on Building Art Institutions in Africa" (2012), per citarne alcune.
Dal 2013 al 2017 ha ricoperto il ruolo di Curatrice del Programma Educativo e Artistico della 1-54 Contemporary African Art Fair a Londra e a New York, la prima e unica fiera internazionale d’arte dedicata all’arte contemporanea africana e alla sua diaspora.
Durante il mandato allo Zeitz Mocaa, il suo lavoro curatoriale si è concentrato su mostre personali approfondite di artisti africani e di discendenza africana. In questo contesto, ha organizzato mostre con Otobong Nkanga, Johannes Phokela, Senzeni Marasela, Abdoulaye Konaté, Tracey Rose e Mary Evans
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