SuperSimo lascia la carrozzina e corre un chilometro in pista

Simone Menin ha 28 anni e convive dalla nascita con una quadrIparesispastica. La Frame Runner di una ditta di Foligno, suggerita dall’Ortopedia di Vittorio Veneto, gli consente prestazioni straordinarie

Pietro Nalesso
Simone Menin con la bici speciale e lasorella Beatrice
Simone Menin con la bici speciale e lasorella Beatrice

Super Simo si è alzato in piedi e ha corso. Simone Menin ha 28 anni e convive dalla nascita con una quadrIparesispastica – distonica da lesione cerebrale alla nascita gemellare, è fratello gemello di Giorgia e fratello minore di Beatrice, figlio di mamma Sidra e di papà Marco.

Simone è anche portatore di un impianto Dbs elettrostimolatore cerebrale e cocleare, è sordo dall’età di 2 anni; a causa della sua disabilità Simone non riesce a controllare i movimenti involontari del suo corpo e non può a stare in piedi.

Ma grazie ad un nuovo strumento, dopo una vita in carrozzina, Simone ha cominciato a correre: si tratta della Frame Runner dell’azienda Ormesa di Foligno, acquistata dall’associazione Super Simo Family’s e segnalata alla famiglia da Ortopedia 3G di Vittorio Veneto.

«Siamo una famiglia di sportivi - racconta la sorella Beatrice che guida l’associazione - Simone scia, gioca a calcio e a hockey, noi invece corriamo. Nel 2023 con la nostra associazione abbiamo fatto una raccolta fondi per comprare una carrozzina speciale per partecipare alla maratona di New York, ma non ci siamo riusciti. Io ho corso alla maratona con sei mesi di preparazione e gli ho consegnato la medaglia di partecipazione. Ma un tempo non c’erano le organizzazioni come adesso, noi volevamo far conoscere lo sport come mezzo per creare famiglia attorno alle persone come Simo, a lui si affezionano tutti grazie al suo sorriso».

Simone vive a Pieve di Soligo, la famiglia abita a Conegliano e l’amministrazione ha aperto le porte del Soldan per far provare il Frame Runner a Simo nella pista di atletica: «E Simone non voleva neppure andarci, è un mezzo diverso e non gli piaceva sentirsi in una condizione nuova. Si era spaventato, ma lo abbiamo convinto, quando ha cominciato a muoversi non ha più smesso. Non vedevamo Simone in piedi da 20 anni, quando era bambino riusciva a deambulare, poi non ce l’ha più fatta ed è passato alla carrozzina elettrica. Rivederlo in piedi per noi era un sogno nel cassetto, mai avremmo pensato di realizzarlo, ho guardato mio fratello negli occhi e ho pianto, non riuscivo quasi a tenere lo sguardo dall’emozione».

Dopo anni di peripezie a tendere una mano ai Menin è stato il reparto di Vittorio Veneto: «Quando ci hanno raccontato di questo dispositivo abbiamo fatto di tutto per avere una prova, il sindaco Chies ci ha dato la chance di farla a Conegliano. Sono dispositivi rari, gli sponsor e gli associati erano entusiasti nel sostenerci, è da 28 anni che ci mettiamo in gioco e cerchiamo soluzioni, spesso scopriamo le cose per caso. Ma noi come Super Simo Family’s vogliamo proporci come riferimento».

L’amministrazione ha accolto la famiglia in municipio in piazza Cima: «Simone è conosciuto da tutti, il Frame Running da inizio giugno è diventato ufficialmente sport paralimpico e ci sarà a Los Angeles 2028. È uno strumento straordinario, esiste in più misure ed è adattabile in base alla disabilità, mio fratello senza muscoli sulle gambe ha fatto 1200 metri in pista. Lo sport ha salvato la vita a Simone, non lo ha fatto mai sentire solo».

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