Edy Reja compie 80 anni, Fabio Capello lo marca stretto: «Auguri amico mio»
Il primo, di Lucinico, festeggia il 10 ottobre, il secondo di Pieris: due allenatori icone in Italia e all’estero. In mezzo un rapporto fraterno nato più di sessant’anni fa. Dal 1963 al 1967 giocarono insieme nella Spal: «Per me è una persona speciale. E che centrocampo con lui a Ferrara»

«Buon compleanno amico mio». Edy Reja da Lucinico, frazione di Gorizia, compie 80 anni oggi, venerdì 10 ottobre, e a inviargli un augurio speciale tramite i giornali del gruppo Nem è Fabio Capello da Pieris, ben più di un collega e conterraneo.
I due hanno giocato assieme ai tempi della Spal (dal 1963 al 1967) e sono diventati grandi amici, frequentandosi anche lontano dai riflettori del terreno di gioco, assieme alle rispettive mogli, conosciute proprio negli anni condivisi a Ferrara.
Capello, che messaggio manda al suo amico Reja?
«Gli auguro di restare a lungo com’è ora, in salute. Di mente e di corpo, visto che va sempre in bicicletta».
Il vostro rapporto va ben oltre lo spogliatoio condiviso a Ferrara, vero?
«Sì, Edy è un amico fraterno per me. È una persona con cui ho sempre legato, abbiamo condiviso momenti felici assieme nella Spal e da allora è nato un rapporto profondo che mi lega a lui e alla moglie Livia. Ricordare certi momenti mi riempie di gioia».
Ci racconta un aneddoto di quegli anni alla Spal?
«Io e Edy dormivamo in camera assieme, eravamo ospiti nell’abitazione di una famiglia. Le padrone di casa erano due signore anziane, nacque un rapporto stupendo: per loro eravamo come due figli».
Reja afferma che nel duo di centrocampo spallino lei era quello tecnico e lui quello dedito alla corsa e al sacrificio. Conferma?
«È una definizione corretta. Eravamo due giocatori complementari, è per quello che ci trovavamo così bene assieme».
Iniziando dal Monselice da tecnico Reja ha collezionato cinque promozioni e ha guidato società prestigiose. Ha fatto il massimo o poteva fare di più?
«È stato molto bravo, ha ottenuto ottimi risultati. Riuscire a fare di più dipende sempre dai presidenti: io ad esempio trovai Berlusconi nel mio percorso e spiccai il volo. Resta il fatto che Reja è stato un tecnico di grande livello».
A proposito di presidenti, Reja ha allenato con Corioni, Cellino, De Laurentiis e Lotito. Gente dal carattere tutt’altro che semplice.
«Per riuscire ad allenare in certi ambienti servono carattere e personalità, e Edy ha dimostrato di avere entrambe le qualità, visto che è riuscito sempre a mettere in pratica le idee di calcio che aveva in mente, dimostrando ai presidenti che stava facendo bene. Le chiacchiere stanno a zero, contano i risultati, che non sono soltanto i trofei, ma anche le salvezze e le promozioni».
I successi del Napoli attuale sono figli anche di ciò che ha seminato Reja riportando i partenopei in serie A?
«Tutti seminano, chi più e chi meno. Lui è stato un ottimo seminatore».
Qual è stato il pregio più grande del Reja allenatore?
«Non l’ho avuto come mister, ma visti i risultati credo di poter dire che è stato bravo a capire dove lavorare, che è la cosa più difficile, anche perché non tutte le società operano alla stessa maniera».
Reja ha svelato che festeggerà il suo 80° compleanno alla Barcolana, essendo un amante del mare. Ci andrà anche lei?
«Non posso perché ho tanti impegni. Ma a Edy auguro il meglio».
E noi ci uniamo idealmente a “Don Fabio”, augurando buon compleanno a mister Edy Reja.
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