Svolta dopo oltre 30 anni, a Pola cartelli stradali anche in italiano: applicato lo Statuto

Il vicesindaco Cergnul: «Saranno tutti collocati entro l’estate. C’è l’appoggio degli assessorati e del sindaco Zoricic»

Valmer Cusma

POLA. A Pola la cartellonistica stradale agli incroci urbani e lungo la circonvallazione cittadina viene rifatta per dare spazio ai nomi italiani delle località, dei rioni e di tutte le destinazioni in genere.

Si può dire che sia in atto una vera e propria rivoluzione in quanto finora la presenza italiana sui cartelli era ridotta al lumicino. In effetti vengono solamente applicati i dettami dello Statuto cittadino che finora in tal senso era alquanto trascurato.

Artefice di questa bella novità è il vicesindaco italiano (italiano perché eletto solo dai polesani di etnia italiana) Bruno Cergnul, che dunque sta mantenendo la sua promessa elettorale di dare la dovuta visibilità sociale alla componente identitaria italiana, come appunto previsto dalla Magna carta municipale.

«Entro l’estate – afferma – saranno sostituiti circa 300 tabelle e cartelloni stradali e in questa mia iniziativa ho incontrato l’appoggio di tutti gli assessorati e anche del sindaco Filip Zoricic che sulle questioni della comunità italiana mi ha dato carta bianca. Va ricordato che in Istria sono 18 su 40 le autonomie locali (città e comuni) che per statuto sono bilingui.

Però sui cartelloni compaiono i nomi italiani anche di quelli non bilingui come Medolino, Barbana, Marzana e di singole località all’interno degli stessi come Bagnole e Promontore. C’e anche Fiume che fa parte della Regione litoraneo-montana. «Gli abitanti di Pola – spiega Cergnul – hanno il diritto di leggere nella loro lingua i nomi di tutte le località e posso affermare con soddisfazione che almeno finora nessuno si è opposto o ha storto il naso sui nuovi cartelli».

Questa non è l’unica sua conquista in materia di rispetto del bilinguismo: da oltre un anno tutti gli atti, delibere e altri documenti di competenza dell’amministrazione cittadina vengono pubblicati anche in italiano, come pure i manifesti del Teatro cittadino per gli spettacoli di sua competenza.

E poi, un’altra bella novità notata con compiacimento dai polesani: da alcuni mesi sui display elettronici degli autobus del trasporto pubblico, scorre anche la dicitura italiana delle destinazioni. Ad esempio Jadreski – Giadreschi, Veli Vrh – Montegrande, Verudela – Verudella e cosi avanti.

Bruno Cergnul, dunque, totalmente svincolato e autonomo rispetto ai partiti e schieramenti politici, sta facendo quello che i suoi predecessori non erano riusciti a fare in oltre trent’anni. Proprio per questo motivo la città era scivolata all’ultimo posto nella classifica istriana sull’uso della lingua italiana o della parlata istroveneta e sul bilinguismo.

Una classifica riportata nelle ricerche portate a termine da un gruppo di esperti su commissione del Consiglio della Comunità nazionale italiana autoctona della Regione istriana. Ai primi posti in classifica figurano invece il territorio buiese e Rovigno, dove comunque non è tutto rose e fiori: in ogni caso si tratta di territori che possono venir presi da esempio. —

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