Robotaxi: in Croazia nel 2024 arrivano le auto pubbliche senza conducente

Il progetto sarà sviluppato da Rimac Group assieme a Kia Corporation. I primi 100 modelli attivi il prossimo anno. Saliranno fino a 700

Mauro Manzin
MATEJ RIMAC
MATEJ RIMAC

Se nel 2024 doveste trovarvi a Zagabria e avere bisogno di un taxi non dovrete spaventarvi se a prendervi verrà un’auto pubblica senza guidatore. Sì, un taxi senza tassista, un’automobile a guida autonoma o robotaxi come volete chiamarlo. E non è fantascienza. Nella capitale croata infatti si stanno preparando a introdurre il servizio dei taxi autonomi.

A sviluppare il progetto è la società Project 3 Mobility (P3M) - di proprietà dell'uomo d'affari croato Mate Rimac con il suo Rimac Group, il più rinomato produttore di veicoli elettrici della regione - assieme alla sudcoreana Kia Corporation. I primi robotaxi dovrebbero iniziare a circolare per Zagabria entro la fine del 2024. Inizialmente saranno 100, poi il loro numero aumenterà. Oltre allo sviluppo e alla produzione di automobili, il progetto prevede anche la costruzione di un centro di mobilità, un parco, un mercato, un magazzino e stazioni di ricarica per taxi a guida autonoma nella capitale croata. Al fine di fornire una base legale per l'introduzione del servizio di veicoli taxi autonomi, il ministero dei Trasporti croato sta già preparando modifiche alla legge sul trasporto su strada. Questo sarà il primo tentativo da parte del governo croato di includere nella legge l'uso di veicoli a guida autonoma nel trasporto pubblico. Secondo la proposta che si sta preparando, i taxi autonomi non differiranno dai taxi con conducente. Il valore del progetto è stimato in circa 450 milioni di euro, di cui più di un terzo fornito dallo Stato tramite il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). L'aiuto dello Stato a P3M per questo progetto ammonta a 179,5 milioni di euro, ed è stato approvato anche dalla Commissione Europea.

Se il progetto avrà successo e genererà entrate aggiuntive, l'azienda dovrà restituire allo Stato parte dei fondi ricevuti. «È un grande potenziale. Il prototipo del robotaxi è stato realizzato, ma dobbiamo portarlo a un livello superiore e presentarlo adeguatamente. La nostra idea è che questo veicolo autonomo inizi a circolare a Zagabria nel 2024», ha affermato Rimac. Se il progetto andrà bene il numero dei robotaxi a Zagabria sarà aumentato a circa 700. Ma Rimac Group sta discutendo l'introduzione di taxi robotici con 25 altre città, tra cui ci sono centri urbani della Gran Bretagna, Germania e Medio Oriente. La società ha aggiunto che ha in programma di introdurre i robotaxi in più di cento capitali nel mondo.

Nel giro di poco più di dieci anni Rimac è diventata un'azienda da 850 dipendenti, la cui proprietà è condivisa tra Mate Rimac (37%), Porsche (24%), Hyundai (12%) e altri investitori. Di recente questa start-up eccellenza dell'industria croata «ha cementato la sua posizione nel panorama automobilistico mondiale» - per dirla con il Financial Times - attraverso l’acquisto di Bugatti. Lo stesso premier Andrej Plenković si è congratulato con il leader del gruppo, raccontando che il commissario europeo Maroš Šefčovič ama definire Mate Rimac «l’Elon Musk croato». Mesi fa il premier aveva visitato lo stabilimento di Sveta Nedelja, che dovrebbe ampliarsi nei prossimi anni fino ad assumere altre 2.300 persone.

L’accordo con Zagabria «fa parte di un più ampio progetto di mobilità urbana nella capitale croata, che consentirà agli utenti di combinare più modalità di trasporto attraverso un'unica piattaforma di servizi di mobilità integrata», ha precisato la Commissione Ue in una nota. Il futuro, dunque, diventa presente, ma il robotaxi diventerà veramente una realtà solamente se saprà divincolarsi nel traffico di Roma in una giornata di pioggia all’ora di punta. Allora sì che potrà farcela ovunque.

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