Dalla ricerca storica ai canti autoctoni, l’impegno per la difesa delle tradizioni
Il pilastro resta il centro di studi dell’Ui che dal 1968 ha raccolto decine di migliaia di volumi e documenti

Il Centro di ricerche storiche di Rovigno e la società artistico-culturale “Marco Garbin”, cui si è aggiunto di recente l’ecomuseo “Casa della batana”. Due pilastri che contribuiscono a sostenere la presenza italiana a Rovigno.
La riunione di redazione del Piccolo ha dato l’opportunità anche di fare il punto sull’attività di queste autentiche istituzioni, a cominciare dal Centro di ricerche, diretto da Raul Marsetič: «Siamo un’eccellenza italiana, un istituto storico e scientifico che si occupa di ricerca appartenente all’Unione Italiana – spiega il direttore –. Diamo la nostra visione della storia istriana, quarnerina e dalmata, con un’attenzione particolare per la salvaguardia della cultura e dell’identità italiana di questi territori. Lo facciamo dal 1968 e nell’arco di più di mezzo secolo abbiamo prodotto tantissime pubblicazioni e riviste».
«Un lavoro dettagliato, serio e professionale – aggiunge –, di grande responsabilità. Questo patrimonio è a disposizione di tutti: 80 mila volumi, 5 mila pezzi del fondo cartografico, decine di migliaia di documenti, soprattutto della comunità nazionale italiana».
«La società “Marco Garbin” – ricorda la presidente Nives Giuricin – è nata nel 1947 quando noi italiani a Rovigno abbiamo cominciato a diventare minoranza. L’obiettivo, fin dalle origini, è stato quello di custodire e tramandare le forme canore autoctone, a cominciare dalla bitinada. Il repertorio è in dialetto istroveneto, in istrioto, dialetto antico che deriva dal latino volgare, e in italiano».
«Collegato alla “Garbin” c’è l’ecomuseo “Casa della batana” – continua la presidente – la cui attività non riguarda solo la tipica barca di legno, simbolo storico della comunità italiana, ma tutta una serie di tradizioni che sono legate a quel mondo, dal dialetto alla cucina, dai giochi tradizionali, alle canzoni. Anche quest’anno abbiamo in programma tantissime attività, che culmineranno nel mese di settembre, quando si festeggia anche il patrono. L’ecomuseo nel 2016 è stato iscritto nel registro dell’Unesco».
Valorizzare la ricca tradizione musicale di Rovigno diventa anche strumento per tenere vivo il legame tra la città e i suoi giovani. Marina Ferro Damuggia si occupa proprio delle iniziative della Comunità degli Italiani dedicate ai giovani.
«Iniziamo fin dalla più tenera età – precisa – grazie al collegamento con il mondo della scuola, coinvolgendo nelle attività insegnanti ed educatori. Strumenti straordinari sono le filastrocche e soprattutto il canto. Si comincia imparando le canzoni per bambini della tradizione rovignese, ma anche quelle che conoscono tutti i bambini italiani, ad esempio le canzoni dello Zecchino d’oro. Poi, crescendo, non si smette più di cantare. Tra le nostre tante attività ricordo, poi, l’Italian Film Festival, che include anche un laboratorio che consente ai giovani di realizzare dei cortometraggi».
Tornando alla riunione di redazione, per il Piccolo è quotidianamente il momento fondamentale nella produzione del giornale: il direttore, i vice, l’ufficio centrale e i responsabili dei vari settori (attualità, cronache, cultura, sport, web) si confrontano sulle priorità della giornata, sulle notizie da approfondire e valorizzare su carta, sito e social.
Dallo scorso febbraio, col debutto al Caffè degli Specchi, la novità delle riunioni di redazione “in trasferta”, di cui Rovigno ha rappresentato l’ultima tappa: per raccontare il giornale, ma soprattutto per raccogliere spunti dal territorio, ascoltare, conoscere iniziative, progetti, criticità. A Rovigno ha portato un saluto il nostro direttore, Luca Ubaldeschi, a capo delle testate del gruppo Nem, collegato dal Quirinale, dove ha partecipato alla cerimonia del Ventaglio con il Presidente della Repubblica Mattarella. Presenti a Rovigno il vicedirettore del gruppo Nem e coordinatore del Piccolo, Fabrizio Brancoli, i responsabili dell’ufficio centrale e dei diversi settori del giornale, in presenza o collegati in videoconferenza. In collegamento per la riunione “plenaria”, che coinvolge tutte le testate del gruppo, anche il vicedirettore Paolo Cagnan, responsabile dei contenuti web.
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