Venezia-Trieste e Pedemontana: priorità strategiche per l’economia Fvg

Presentato ieri a Trieste il Libro bianco sulle infrastrutture

Il 46% del trasporto merci verso l’estero viaggia su gomma

Lorenzo Degrassi

Il Friuli Venezia Giulia è la seconda regione con il miglior risultato a livello nazionale per quanto riguarda gli indicatori di performance territoriali (Kpi). È uno degli elementi che emergono dal Libro bianco sulle priorità infrastrutturali per il Fvg presentato ieri pomeriggio a Trieste nella sede della Camera di commercio della Venezia Giulia. Presenti, oltre al padrone di casa, Antonio Paoletti, anche Denis Durisotto della Cciaa Pordenone-Udine, l’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti, Cristina Amirante, il suo omologo all’ambiente, Fabio Scoccimarro, e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

Il capoluogo regionale è nelle prime 10 posizioni della classifica nazionale Kpi nel settore portuale (3° in Italia) e in quello ferroviario (4° in Italia), mentre Gorizia si posiziona all'8° posto in Italia grazie alla performance portuale, logistica (12° in Italia) e ferroviaria (13° in Italia). Tutte e quattro le province si posizionano sopra la media nazionale nella categoria marittima, in quella stradale e in quella logistica.

Invece la gran parte della regione si posiziona sotto la media nazionale rispetto al Kpi aeroportuale, dove si evidenziano alcune criticità in termini di dotazione e di funzionalità. Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali regionali ritenuti prioritari dal Libro bianco, come illustrato dal direttore nazionale di Uniontrasporti Antonello Fontanili, si parte dalla necessità di realizzazione della strada pedemontana friulana (la Cimpello - Sequals - Gemona del Friuli), proseguendo con il potenziamento e la velocizzazione della linea ferroviaria Venezia - Trieste; a seguire il miglioramento tecnologico della tratta Udine - Ronchi dei Legionari Nord, così come quello di Porto Nogaro e del suo retroporto. Altre due opere ritenute indifferibili sono la cosiddetta Lunetta di Gorizia (il collegamento diretto tra la linea Trieste - Udine e quella interzonale Gorizia - Nova Gorica) e l’attiguo terminal interzonale Sdag e, infine, il potenziamento del porto di Monfalcone da destinare al traffico crocieristico.

Sempre il Libro bianco rileva come il Pil del Fvg, nel 2022, è stato di 43 miliardi, con una crescita del 9,5% rispetto al 2019, corrispondente all’ultimo anno pre-pandemico. L’export regionale, nel 2022, è cresciuto del 42,8%, 36% del quale proveniente dalla provincia di Udine. Il 46% dei trasporti verso l’estero avviene in modalità stradale, mentre il marittimo si ferma al 35%. Un problema che riguarda strettamente da vicino il Fvg è la chiusura del lato austriaco dell’autostrada del Brennero. «In attesa che l'Unione Europea si esprima sulla richiesta avanzata dal governo italiano sui nuovi divieti di circolazione posti dall’Austria - ha rilevato Paoletti - sarebbe opportuno eliminare completamente i divieti notturni e andrebbero limitati quelli festivi e prefestivi sulle autostrade italiane, almeno per il periodo dei lavori di manutenzione previsti sulla rete autostradale austriaca».

A seguire un breve dibattito fra il segretario dell'autorità portuale Vittorio Torbianelli, Jens Peder Nielsen della Dfds, Antonio Gurrieri di Alpe Adria spa, Giuliano Grendene, amministratore unico della Sdag di Gorizia, Silvano Pascolo presidente dell'interporto di Pordenone, Paolo Privileggio, presidente dell'interporto di Fernetti e Massimiliano Ciarrocchi, direttore generale di Confindustria Alto Adriatico.

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