Un’area metropolitana per Bolzano, così Cna Trentino-Alto Adige progetta la ripresa nel 2022

L’economia artigiana altoatesina resiste, ma la mancanza di manodopera e i rincari sull’energia spaventano le imprese. La proposta permetterebbe un miglioramento dell’urbanistica e dei servizi. Il presidente di Cna Corrarati: «Nel capoluogo carenza di terreni e prezzi elevati»
Bolzano sud
Bolzano sud

BOLZANO. Come combattere l’emigrazione delle aziende locali verso poli di maggiore attrazione? Trasformando Bolzano in un’area metropolitana. È questa la proposta lanciata con fermezza e convinzione dalla CNA Trentino-Alto Adige durante la consueta assemblea di inizio anno. Una soluzione che, a detta del presidente Claudio Corrarati, avrebbe ripercussioni positive sull’urbanistica, da sempre tallone d’Achille dell’amministrazione locale, sulla possibilità di individuare nuove aree produttive e residenziali e che permetterebbe un’ottimizzazione dei flussi di traffico oltre che una migliore sinergia con i servizi pubblici. Le imprese avrebbero così una disponibilità maggiore nel trovare terreni sulla quale costruire sedi e impianti, mentre i lavoratori non altoatesini non si troverebbero a combattere per trovare un alloggio a prezzi ragionevoli. La tematica dei costi dei terreni è infatti molto sentita da artigiani e imprenditori: «Solo a Bolzano è necessario pagare circa 450 euro al metro quadro per ottenere un terreno, alla quale vanno poi aggiunti i costi di costruzione – spiega Corrarati -. Il quadro cambia drasticamente se ci allontaniamo dal capoluogo. Già solo nella vicinissima Laives i prezzi vanno dai 160 ai 240 euro».

Presidenza Cna Trentino Alto Adige
Presidenza Cna Trentino Alto Adige

Un problema che è diffuso anche nel mondo dell’usato. A Bolzano Sud, l’area produttiva della città, il costo di un capannone va dai 950 ai 1150 euro per metro quadro. Anche in questo caso però le quotazioni calano se si esce dai confini. A Bassano del Grappa, ad esempio, i costi oscillano tra i 400 e i 550 euro.

Un Consorzio Green a Bolzano Sud

Proprio per dare una casa alle aziende locali, CNA sta proseguendo nei lavori di costruzione del cosiddetto Consorzio Green, il quattordicesimo insediamento produttivo dell’associazione di categoria. Un investimento complessivo da 10 milioni di euro i cui lavori dovrebbero finire – pandemia permettendo – alla fine del 2022. L’ultima azienda ad occupare gli spazi del consorzio è la Brillux, impresa operante nel settore del commercio all’ingrosso di pitture e materiali edili. Nella zona di Bolzano Sud è attualmente in costruzione un edificio da quattro piani che ospiterà al suo interno cinque aziende per una superficie totale di oltre 4.000 metri quadrati.

Aumentano le imprese artigiane in Alto Adige

Una problematica, quella del costo dei terreni, riconosciuta sul territorio e che rischia di mettere a serio rischio una ripresa post Covid che sembra non aver ancora preso lo slancio giusto, seppur in crescita. L’economia altoatesina conta di chiudere l’anno appena iniziato con un Pil in rialzo del +5%, una previsione alta ma che deve fare i conti con diversi fattori che mettono a rischio questa crescita. E non tutte le imprese sono allineate con questa prospettiva: solo il 24% infatti crede nel rialzo.

Claudio Corrarati
Claudio Corrarati

«Il 40% delle imprese ha aspettative molto positive e conta di ottenere risultati superiori al periodo pre-pandemico. Un buon 60% però naviga ancora a vista tra incertezze e difficoltà», precisa Corrarati. Il 2021 ha visto una crescita nel numero delle imprese artigiane registrate alla Camera di Commercio di Bolzano, passate da 14.012 a 14.281. In particolare, sono cresciuti i settori dei muratori, dei pittori, delle costruzioni (grazie anche a Superbonus e agevolazioni varie), e delle pulizie, comparto che si è specializzato molto negli ultimi due anni.

A calare sono invece i settori dei macellai, riparazioni auto e dei falegnami, dato questo che va controcorrente rispetto alla radicata filosofia del legno che ricopre l’intero Alto Adige. «Tasse, accesso al credito e burocrazia sono tre cavalli di battaglia sulla quale cerchiamo di non mollare la presa per permettere alle imprese artigiane di continuare a operare con serenità sul territorio creando valore aggiunto e permettendo una costante crescita» prosegue Corrarati.

Mancanza di personale qualificato

Ma il tema principe per Pmi e artigiani del territorio rimane quello della mancanza di personale. Una problematica che le aziende inseguono da diverso tempo e che la pandemia ha accentuato maggiormente, soprattutto per quanto riguarda il riuscire a reperire giovani forze pronte a mettersi in gioco. Al momento le figure mancanti all’interno del panorama lavorativo sono quelle legate al mondo delle scienze informatiche, fisiche e chimiche (68%), ma mancano anche autisti e manutentori di edifici. Il 2021 ha fatto registrare inoltre un calo dei contratti a tempo indeterminato, segnale della forte incertezza verso il futuro.

«Crediamo fortemente nel rapporto scuola-lavoro, e noi come imprenditori dobbiamo avere un ruolo maggiormente attivo in questo contesto. È necessario avvicinare i docenti e le imprese per creare programmi scolastici in linea con le aspettative del mondo del lavoro e far incontrare le imprese con gli studenti» prosegue Corrarati, che scommette sull’introduzione di corsi di specializzazione ad hoc per far si che gli studenti possano acquisire le competenze principali richieste per entrare nelle aziende. CNA è pronta, inoltre, a lanciare uno sportello digitale dove far incontrare domanda e offerta in maniera rapida e smart.

Un tema spinoso ma che vede allineate anche le istituzioni. «La formazione tecnica registra un interesse costante – spiega Giuliano Vettorato, vicepresidente della Provincia di Bolzano e Assessore alla scuola italiana -. Nonostante ciò dobbiamo migliorare l’attrattività di questi percorsi attraverso la diffusione di informazioni chiare relative allo stato di salute delle diverse realtà lavorative e impegnarci per formare gli artigiani del domani attraverso processo di scambio d’informazioni tra scuole e associazioni».

Anche i rincari spaventano le imprese

I costi elevati delle materie prime e l’aumento dei prezzi di luce ed energia hanno messo in grossa difficoltà le produzioni altoatesine nel 2021. Un problema che continuerà anche nel nuovo anno e per la quale gli imprenditori e gli artigiani devono fare i conti ogni giorno. Basti pensare che le PMI e gli artigiani pagano il prezzo dell’energia quattro volte superiore rispetto alle grandi imprese e il 35% in più della media in Europa. Per questo l’idea di CNA è quella di un patto regionale tra le Provincia di Bolzano e Trento – attraverso le rispettive controllate Alperia e Dolomiti Energia – per capire quali aiuti poter mettere in campo a favore del tessuto economico. Ma non solo: «È necessario rivedere con maggiore frequenza i prezziari della Camera di Commercio, abbattendo al tempo stesso la burocrazia legata alle varianti in corso d’opera degli appalti pubblici» dice Corrarati.

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