Stop al fermo biologico, pescherecci di nuovo in mare

Pesca a strascico dopo il blocco in atto dal 31 luglio, l’assessore veneto Pan: «Auguro una buona ripartenza dopo i mesi del lockdown»

CHIOGGIA. Da lunedì 7 settembre i pescherecci per la pesca a strascico riprendono la via del mare dopo il fermo biologico che era iniziato il 31 luglio scorso. Dunque, dopo le volanti che hanno ripreso a pescare lunedì scorso, anche rapidi e divergenti torneranno a calare le proprie reti.

Nella riunione che si è tenuta tra pescatori ha prevalso ancora la linea vincente che tanti buoni risultati aveva dato durante il periodo post covid, ovvero lo svolgimento dell’attività di pesca fino ad un massimo di 48 ore alla settimana.

«È una prova di grande maturità», commenta Marco Spinadin, responsabile regionale per la pesca di Fedagri, «dei nostri pescatori. Condividere i percorsi commerciali in una categoria che non è mai stata molto associativa è un risultato enorme, di cui la marineria chioggiotta ne deve andare fiera.

C’è voluto un po’ di tempo, certo, ma non è mai tropo tardi e speriamo che anche i divergenti adottino questa strategia. Il 14 apriranno le scuole che per noi sono un grande indicatore di mercato, perché la gente torna dalle ferie e cresce la richiesta di pesce. Abbiamo segnalazioni di molto pesce da parte delle volanti che sono già uscite in mare e ci auguriamo che anche per lo strascico ci sia la possibilità di fare ottime pescate». Pesca che ha sofferto parecchio nel 2020 soprattutto la situazione legata alla diffusione della pandemia, con i ristoranti chiusi ed un calo della domanda molto forte.

«Auguro tanta fortuna in mare ai nostri pescatori», dice l’assessore regionale alla pesca, Giuseppe Pan, «perché stanno uscendo da un periodo non certo facilissimo. Il lockdown, con la chiusura dei ristoranti, ha segnato uno stop importante per il pesce fresco nostrano, di qualità, che ha causato parecchi problemi.

«Adesso va un po’ meglio, ci stiamo riprendendo, ma non dimentichiamoci che il Veneto dispone della prima marineria d’Italia, per stazza, equipaggi e sistemi di pesca, tanto in mare quanto in acquacoltura, che movimenta un miliardo di euro l’anno. Attività che va sostenuta e per questo la Regione Veneto ha concluso l’iter che assegna 8 milioni di euro a fondo perduto alle imprese ittiche venete per coprire i problemi i legati al periodo di emergenza sanitaria. Ma attenzione non stiamo parlando di un regalo per i nostri pescatori, ma di un incentivo che serve a dare la possibilità di continuare l’attività dopo il lockdown che ha messo in seria difficoltà molte imprese. Bravi sono stati i nostri pescatori a non farsi prendere dal panico, a trovare quegli accordi tra di loro che hanno permesso di sopravvivere durante la bufera».

Da mezzanotte dunque il corteo di barche della flotta chioggiotta, una delle più importanti d’Italia, tornerà a solcare il mare, rimpinguando poi, da martedì, i banchi della pescheria pronti ad offrire le specialità ittiche nostrane.

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