Sace, missione in Egitto

L’Italia è uno dei principali partner commerciali dell’Egitto: conta sulla presenza stabile di oltre 100 imprese e ha realizzato 2,8 miliardi di export nel 2014

ROMA. Anche Sace in Egitto con il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. L’amministratore delegato Alessandro Castellano prenderà parte alla missione imprenditoriale. Il gruppo assicurativo-finanziario può contare su un portafoglio d’impegni assicurati pari a circa 1,6 miliardi di euro, concentrati prevalentemente nei settori dell’energia, del petrolchimico e delle infrastrutture e costruzioni che coinvolgono sia grandi società italiane sia tante pmi.

Sace mette a disposizione prodotti e servizi capaci di rispondere a esigenze diversificate a sostegno di export e investimenti: accesso a finanziamenti per l’internazionalizzazione, assicurazione delle vendite dal rischio di mancato pagamento, protezione degli investimenti esteri dai rischi politici, garanzie fideiussorie per gare e commesse, anticipazione dei crediti  vantati verso i clienti italiani ed esteri.

Gli sforzi messi in atto dall'Egitto sul fronte della crescita e dell’apertura economica dischiudono un interessante potenziale per le imprese italiane. Il programma di investimenti “Egypt the Future”, lanciato dal governo egiziano prevede 49 progetti in 8 settori strategici in cui il Made in Italy può posizionarsi bene e cogliere le opportunità connesse. L’Italia è peraltro già uno dei principali partner commerciali dell’Egitto: conta sulla presenza stabile di oltre 100 imprese italiane e ha realizzato 2,8 miliardi di export nel 2014 (cifra che potrebbe raggiungere i 3,4 miliardi di euro entro il 2018, un +21% in quattro anni, secondo le stime di Sace).

In occasione della prima visita del presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi in Italia (25 novembre 2014) Sace ha firmato un accordo di collaborazione con il ministero degli Investimenti egiziano, ponendo le basi per una cooperazione di medio-lungo termine tra i due paesi e sostenere la realizzazione di transazioni e progetti di reciproco interesse (in particolare: infrastrutture, energia elettrica e da fonti rinnovabili, agroindustria, sistemi di irrigazione e trattamento dell’acqua).

Nel settore energetico, Sace ha inoltre garantito il finanziamento da 210 milioni di euro a sostegno della commessa assegnata ad Ansaldo Energia dalla Egyptian Electricity Holding Company (EEHC) per i lavori di ampliamento della centrale elettrica “6 Ottobre”, nei pressi del Cairo (distretto di Giza). Il finanziamento, della durata di 13 anni, è interamente assicurato da Sace e sarà erogato da un pool di banche guidato da HSBC. Nell’ambito del progetto, EEHC ha affidato ad Ansaldo Energia la progettazione, la realizzazione e l’avviamento di una nuova centrale elettrica a ciclo aperto da 600 mega watt, che consentirà di raddoppiare la capacità di generazione di energia del sito “6 Ottobre”.

Inoltre, in occasione di una successiva visita governativa egiziana in Italia lo scorso luglio, Technip Italy e Sace hanno firmato, alla presenza di Matteo Renzi e del Primo Ministro egiziano, un accordo congiunto con Middle East Oil Refinery (MIDOR) per un progetto di ammodernamento ed espansione della raffineria di Midor nei pressi di Alessandria d’Egitto: un investimento del valore stimato complessivo di 1,4 miliardi di dollari, destinato a migliorare la qualità di produzione dell’impianto, considerato il più avanzato del continente africano, aumentandone la capacità di raffinazione da 100 mila a 160 mila barili di petrolio al giorno. Nell’ambito dell’accordo, Sace si è impegnata ad attivare il processo di valutazione per assicurare una export credit facility a sostegno del progetto. Technip, parallelamente, comincerà le attività del progetto.

L’assetto politico egiziano ha subito alcune importanti modifiche in seguito all’estromissione dei Fratelli Musulmani dalla scena politica egiziana, alla riforma della costituzione orientata verso una maggiore laicità dello stato e al ruolo assunto dell’esercito sulla gestione del paese. L’elezione alla carica presidenziale del generale Al Sisi a maggio 2014 ha consentito una certa stabilità politica, anche grazie al miglioramento delle relazioni con i paesi del Golfo che sono intervenuti al sostegno finanziario del paese.

Le elezioni parlamentari di fine 2015 hanno ricostituito l’assemblea legislativa dopo tre anni di blocco. Si registrano rischi di matrice terrorista, in particolar modo nella penisola del Sinai. Le difficoltà economiche e la dipendenza dal supporto finanziario internazionale rappresentano le principali criticità economiche egiziane. La performance economica rimane debole. I segnali di ripresa registrati a inizio anno grazie a esportazioni manifatturiere, settore turistico e revenues dello stretto di Suez hanno subito un rallentamento. Gli attentati hanno minato la percezione di sicurezza e rallentato gli arrivi turistici, mentre la scarsa disponibilità di valuta forte si ripercuote sulla produzione industriale, rallentando la possibilità degli operatori locali di acquistare gli input intermedi. Resta fondamentale il piano di aiuti proveniente dai paesi del Golfo e dalle istituzioni multilaterali a supporto delle riserve valutarie, pari a soli 3 mesi di import cover.

 

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