Porto Tolle, Enel lancia un concorso di idee per la riconversione

POLESINE CAMERINI (RO). Un nuovo futuro industriale per 23 centrali distribuite in tutta Italia per complessivi 13 mila megawatt di potenza, di cui 11 mila già dismessi e gli altri in via di dismissione. E’ il nuovo piano generale Enel presentato stamattina a Polesine Camerini nella sede del Future centre Enel adiacente la centrale di Porto Tolle.
Il nuovo progetto si chiama Futur-e e “vuole porre Enel alla guida della transizione verso un nuovo futuro dell’energia assieme a tutte le istituzioni coinvolte” spiega Enrico Viale, direttore Global Thermal Generation Enel. Con 2.700 megawatt di potenza istallata, Porto Tolle ha contribuito fino a fine anni 90 al 10% del totale produzione termoelettrica italiana, salvo poi non essere più dagli anni 2000 competitivo in questo settore.

“Il nostro gruppo – spiega Viale – ha valutato varie ipotesi di riconversione dagli anni 2000, tra queste quella dell’orimulsion che è stata abbandonata nel 2014 perché senza prospettive nel nuovo scenario economico e tecnologico che si è manifestato con la crescita esponenziale delle rinnovabili nel nostro Paese”. Questa nuova iniziativa è quindi “la voglia di dare un seguito a quell’impegno di Enel” precisa Viale. “Lo faremo con le nostre risorse interne e l’ausilio di professionisti” precisa Viale.
Enel ha aperto un concorso di progetti per la riqualificazione dei siti: dai 23 originari oggi si parla di 21 riqualificazioni perché due, tra cui la centrale di Porto Marghera e una seconda centrale in Sardegna, sono state adibite a nuovi usi. I progetti coinvolgeranno le tre centrali più grandi: Rossano Calabro, Montalto di Castro in Lazio e Porto Tolle. Il concorso di idee già sperimentato ad Alessandria, spiega Viale, "ci ha dato tre idee concrete per lo sviluppo".
Per Rossano in Calabria si stanno già raccogliendo le manifestazioni di interesse. Lo stesso contest ora sarà lanciato per Porto Tolle e il Lazio il 24 maggio. “Contiamo di selezionare progetti e idee per concretizzare riqualificazioni come già avvenute in passato a Roma, con la centrale di Montemartini, a Lisbona, Cina, Londra”.
Dato il numero di centrali incluse nel progetto, i contest si apriranno a breve e progressivamente anche per tutte le altre centrali più piccole. “Saremo un incubatore di iniziative, contiamo di creare centri commerciali in sedi post industriali – dice Viale – coltivazioni di alghe, industrie leggere e innovative, poli logistici, resort. Vogliamo essere un volano di start up e incubatore di idee innovative”.
Già previsto a bando la priorità a iniziative ad alto valore di innovazione, impatto sociale, specie occupazione, sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. La fase tecnica, supportata dal Politecnico di Milano, si concluderà a novembre. Poi interverrà la commissione giudicatrice. “Contiamo entro fine anno di raggiungere un accordo per iniziare le opere demolitorie coerentemente con la nuova destinazione d’uso” spiega Viale.
“Enel sta cercando un way-out del sito, ovvero una vendita, cercando di assisterla. Questo non può non interessare il tessuto produttivo locale. Quello che è importante ora è tirare tutti la corda dalla stessa parte per trovare una soluzione - dice Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia e Rovigo .. Ma se solo un ente si metterà a remare contro, sarà difficile trovare un interlocutore o un gruppo di interlocutori interessati. Enel sta lavorando con metodo e soluzioni valide per rendere appetibile questo sito a nuove offerte, dobbiamo tutti aiutare Enel per raggiungere un risultato comune che somma tutti gli interessi parziali dei vari enti interessati alla riqualificazione. Come imprenditori, identificata una soluzione, ci aspettiamo da essa, qualunque sia, un beneficio per l’economia locale e l’occupazione”.
@eleonoravallin
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