PopVicenza: dopo il diktat Bce, l'ombra Consob

Dopo il diktat Bce, l'ombra della Consob. Già il 16 novembre scorso, Consob ammetteva che il possibile esito delle ispezioni in corso avrebbe potuto impattare su patrimonio, conto economico e reputazione della Banca. Nella peggiore delle ipotesi, quella di non riuscire a raggiungere i dettami patrimoniali della Bce, Consob parlava misure eccezionali quali «l'amministrazione straordinaria e riduzione dell'attivo».
Oggi, tra i documenti pubblicati online spunta anche un intero capitolo dedicato agli accertamenti ispettivi. C'è traccia dell'ispezione Bce (26 febbraio-1 luglio 2015) sulla sottoscrizione degli aumenti di capitale 2013 e 2014 e la negoziazione delle azioni con l’utilizzo del Fondo per acquisto azioni proprie. Il rapporto ha «evidenziato rilievi e profili di criticità» sia sull’acquisto delle azioni sia sul rispetto della Mifid.
Si legge che «gli accertamenti hanno evidenziato che in alcuni casi dirigenti della Banca hanno firmato lettere con le quali, spendendo indebitamente il nome della Banca, hanno assunto nei confronti di alcuni clienti impegni di garanzia, rendimento e/o riacquisto delle azioni della Banca dagli stessi acquistate». Bce ha anche fatto rilievi su governance (Cda e collegio sindacale) e controlli interni della Banca chiedendo, il 19 gennaio 2016, nuove policy e maggiori controlli.
Consob, invece, dal 22 aprile 2015 ha avviato una verifica sul «conflitto di interessi nel collocamento di titoli»,sulla definizione del valore delle azioni, e sulla gestione degli ordini della clientela aventi ad oggetto la vendita di azioni proprie. «L'esito non è stato ancora reso noto alla Banca» ma la relazione al bilancio 2015 ammette che le decisioni potrebbero «avere impatto anche economico sui bilanci futuri». Intanto Primus capital conferma contatti in corso con la Popolare per la gestione di 1,5 miliardi di sofferenze.
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